Questo il pensiero di Andrea Bosco dopo l’eliminazione dell’Inter dalla Champions:
“L’Italia non ha più squadre che gareggiano in questa edizione in Champion’s League. Bastonate l’Inter, la Lazio e il Napoli. Ipotizzabili le sconfitte di partenopei e laziali. Meno ipotizzabile la sconfitta (ai rigori dopo supplementari) dell’Inter. La cosa apre uno scenario da valutare dopo che goffamente il “petto” degli opinionisti di regime si era gonfiato parlando di “rinascita” del calcio italiano. Nessuna rinascita. Chi aveva sparso profumi e portato in dono oro, incenso e mirra, dovrebbe, per lo meno, tornare sulla terra. Ma ci si può consolare con il passaggio del turno del Milan, della Roma, dell’Atalanta in Europa League e della Fiorentina in Conference”.
“Se l’Inter è la migliore (e per distacco) squadra italiana, imbattibile da millanta giornate, significa che il campionato italiano è poca cosa. Al pari del sopravvalutato calcio che il Paese esprime. L’Inter ha perso la lotteria dei rigori. Ma l’Atletico di Simeone si era divorato il 3-1 nei tempi regolari e aveva preso pure un palo. Ha vinto meritatamente, prevalendo nella zona del campo nella quale solitamente l’Inter costruisce le sue vittorie italiche: il centrocampo”.
“Non ci sono stati episodi contestati. Resta l’evidenza che “privata” degli aiutini Var e dei “rigorucci” confezionati da Rocchi & Compamy anche l’Inter fatica. Vale per l’Inter, vale per il Napoli, al quale è stato a Barcellona negato un rigore che in Italia avrebbero fischiato anche senza l’ausilio del Var: un rigore, decisamente più rigore rispetto a quello che portò al 2-1 sulla Juventus, per capirci.E fin qui il campo. Vedremo se l’Inter avrà ripercussioni in campionato”.