La soppressione del Decreto Crescita mette nei guai l’Inter. E lo testimonia la dichiarazione di Beppe Marotta Beppe Marotta in televisione che ha detto, nei confronti della decisione del Consiglio dei Ministri: “Le agevolazioni fiscali del Decreto Crescita erano mirate a facilitare l’ingresso in Italia di giocatori di qualità. Senza questi calciatori, il nostro campionato sarà impoverito, il prodotto ‘Serie A’ ne risentirà e ci sarà anche una riduzione delle entrate fiscali per lo Stato. Cosa fare adesso? Sarà necessario trovare soluzioni, ma l’abolizione del Decreto Crescita ha causato un danno irreparabile all’intero sistema calcistico. Saremo meno competitivi a livello europeo, e ciò influirà negativamente sul nostro campionato; non solo le grandi squadre, ma anche quelle di dimensioni medie e piccole subiranno una diminuzione delle entrate poiché il prodotto sarà meno appetibile per le emittenti televisive. Era uno strumento importante, soprattutto a poco più di un anno e mezzo dall’inizio del primo Mondiale per club a 32 squadre, con due nostre formazioni al via”.
Dall’altro lato, la dichiarazione di Massimiliano Allegri in conferenza stampa offre un tono più rassicurante: “Colgo l’occasione per dire che ieri è stata presa una decisione sul Decreto Crescita. Dal punto di vista calcistico, la Juve è meno preoccupata perché ha un patrimonio di giovani che può sviluppare nel futuro, è molto più serena e tranquilla”.
Il tecnico bianconero parla con serietà e fermezza, ma allo stesso tempo sorride sotto i baffi, consapevole del lavoro svolto dal club e della validità delle scelte strategiche adottate.
Nell’approccio e nella reazione alla notizia, emerge una netta differenza. Da una parte, c’è chi subirà pesantemente l’assenza dei vantaggi fiscali del Decreto Crescita; dall’altra, c’è un club che ha avviato da tempo un progetto che ora sta dando i suoi frutti. Se la corsa allo scudetto vede i due club al momento quasi affiancati, con l’Inter in vantaggio, il futuro sembra sorridere alla Juventus.