L’ex arbitro Luca Marelli fa chiarezza sull’episodio dell’espulsione di Alexis Sanchez in Liverpool-Inter.
Attraverso un lungo post su Facebook scrive che “in parecchi non hanno ancora capito cosa significhi il termine “imprudenza”, per il quale è prevista l’ammonizione di un calciatore.
Eppure il regolamento è molto chiaro in merito: «il calciatore agisce con noncuranza del pericolo o delle conseguenze per l’avversario». Esattamente quanto accaduto ieri sera in occasione del secondo cartellino giallo di Sanchez”, spiega l’opioninista di Dazn.
Nel dettaglio, spiega ancora Marelli “il fatto che prenda il pallone non conta assolutamente nulla (ed infatti il regolamento non menziona questa ipotesi), quel che deve essere tenuto in considerazione è l’atteggiamento sul terreno di gioco tale da mettere in pericolo l’incolumità dell’avversario”.
“Ieri sera, dopo aver chiaramente intercettato il pallone, Sanchez è arrivato coi tacchetti sulla caviglia dell’avversario, agendo chiaramente con noncuranza delle conseguenze della propria imprudenza. Il cartellino giallo non solo era legittimo ma doveroso”.
Ma non è tutto: “Per quanto concerne il primo cartellino giallo, mi trovo d’accordo con Lahoz. Il fermo immagine, come spesso accade, inganna: il giallo è sostenibile perché Sanchez non ha impattato l’avversario con un colpo secco ma con ha sostanzialmente “sfregato” i tacchetti senza affondare il colpo, riuscendo (almeno parzialmente) ad evitare un impatto pieno”, sentenzia l’ex arbitro comasco.