Marcello Chirico è ancora furibondo per le parole del direttore sportivo della Fiorentina Daniele Pradè e per quanto fatto dai responsabili della comunicazione dei Viola su Tik-Tok.
“Per i fiorentini, ogni partita persa con la Juve equivale ad un furto, e ovviamente lo è stato pure stavolta (Un rito che si perpetua da oltre 40 anni, da quel famoso scudetto del 1982 vinto al fotofinish da Madama sulla Fiorentina e non ancora digerito da club e tifoseria viola..)”.
“Pradè non l’ha messa proprio così, però ha fornito sufficienti elementi per indurre tifosi della Viola resto dell’opinione pubblica a pensarla nel solito modo“, spiega giornalista.
Chrico ricorda ai lettori di calciomercato.com che “a togliere il sonno a Pradè ( “dura dormire dopo la Juve” , sono parole sue) è stato, prima di tutto, l’episodio del rigore non dato per il mani di Danilo. «Ero convinto lo concedesse» ha confessato il DS a fine partita”.
“Per fortuna non l’arbitro Sozza non l’ha dato”, scrive Chirico. Il motivo è semplice: “Danilo, pur colpendo il pallone col braccio, non ha aumentato il volume del corpo. Basta osservare le immagini tv per capire la dinamica dell’intervento”.
E ancora, scrive Chirico: “Pradè non ha dormito nemmeno per i troppi falli subiti da Vlahovic (“è stato massacrato” ha detto) : 5 in totale. A Morata gliene sono stati fatti 4, a Dybala e Chiesa 3. Siamo lì. Se giochi a calcio, prendi calci”.
Il giornalista passa poi al contrattacco ricordando che “A non far prendere sonno al Ds viola sono stati pure i cartellini dati ai suoi giocatori, il particolare il rosso a Milenkovic. Per la cronaca: l’espulsione è arrivato solo dopo il sesto fallo commesso dal giocatore serbo. Inoltre , a proposito di “massacro”, Nastasic, nella decina di minuti giocati, si è prodotto in un’entrata su Locatelli più da rosso che da giallo. Sottil, subentrato pure lui nel finale, ha commesso 3 falli in un quarto d’ora, scampando sanzioni”.
E come se non bastasse, “la società viola ha però insistito sull’ eccessiva severità usata nei confronti dei propri giocatori confrontandola, in un video pubblicato su Tik Tok, con la propensione al tuffo di Chiesa, ribattezzato Tania (come la Cagnotto,non a caso juventina). La clip è stata poi rimossa, ma ha dato la misura di quanto a Firenze non abbiano affatto digerito arbitraggio e sconfitta”.