martedì, 30 Aprile 2024

Prandelli su Pirlo: “L’ho allenato 4 anni in Nazionale, per intuizione e conoscenza era già un allenatore”

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L’ex tecnico della Nazionale Italiana, Cesare Prandelli, nel corso di un’intervista a il Corriere dello Sport, ha commentato l’arrivo a sorpresa di Andrea Pirlo sulla panchina della Juventus, in sostituzione dell’esonerato Maurizio Sarri.

Le parole di Prandelli:

Non me l’aspettavo, anche perché non avevo mai sentito Andrea tirare fuori un fiato sul fatto di voler fare questo mestiere. Ha cambiato idea, suppongo, perché ha cambiato vita.

Altro che storia emozionante, è una storia unica. Io sono convinto che esistano predestinati in ogni campo e Pirlo è uno di questi. Ovviamente avrà bisogno di aiuto, sotto forma di energia e di sostegno.

Non credo proprio che alla Juventus dall’oggi al domani qualcuno sia impazzito. Se la società accreditata da tutti di serietà e capacità di programmazione prende una decisione così, affidarsi a un allenatore all’esordio, significa che hanno scelto l’uomo. Lo conoscono a fondo, hanno abitato nella sua stessa casa per anni, hanno parlato di calcio con lui. Li ha convinti con le idee. In questi casi, predestinato uguale strada spianata.

Pirlo ha la capacità di interpretare ciò che succede in campo. Lui lo capiva prima degli altri. Vedeva lo smarcamento, il movimento della squadra, per anni giocando davanti alla difesa si è addestrato a guardare tutti, dal portiere alla punta. Non conosco la sua visione tattica, però suppongo voglia produrre calcio di qualità. Creare e ricreare azioni.

L’ho allenato quattro anni in Nazionale e posso garantire che per intuizione e conoscenza era già un allenatore.

Un consiglio per Pirlo? Quando ero un ragazzino, Mazzone mi ha detto: ‘l’allenatore bravo è quello che riesce a farsi comprare i giocatori bravi‘. Sembrava una frase buttata lì. Venticinque anni dopo è diventata la descrizione più nitida del lavoro di tecnico. Credo che alla Juve farsi comprare giocatori bravi sia abbastanza facile.

Alla domanda su cosa abbia portato Pirlo a prendere la decisione di sedere nella panchina più ambita d’Italia, Prandelli ha risposto:

“I grandi campioni fanno sempre fatica a togliersi la maglia. E quando sembra se la siano tolta in realtà la portano sotto i vestiti. Pirlo se l’è tolta più velocemente di altri. E questo ha colpito la società. Hanno colto la maturità dell’uomo.

Detto questo, non so se a Pirlo sarà concesso tempo per prendere le misure al compito o se invece pretenderanno subito che vinca la Champions League. Per me sarebbe già un successo riuscire a vedere nel giro di qualche settimana una squadra riconoscibile, con il marchio di Andrea.

Sa quale può essere il lato negativo di questa vicenda? Che a qualche altro presidente italiano salti in mente di fare come Agnelli. Ma di predestinati come Pirlo non ne esistono tanti“.

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