La gita amichevole della Juventus a Cagliari non è piaciuta a Giancarlo Padovan, soprattutto un vista dell’appuntamento del 7 agosto, giorno della gara di ritorno con il Lione in Champions League.
“A bruciare, oltre al risultato (sesta sconfitta), è la prestazione della difesa (imbarazzante nei due gol e sono quaranta) e di Gonzalo Higuain, sostituito a pochi minuti dalla fine da Olivieri, che in tutta la gara ha tirato due volte in porta (alto da buona posizione), trascinandosi per il campo come se avesse il serbatoio vuoto”.
“Figuracce di questo genere non erano previste, né sono gradite”, tuona il giornalista. “[…] Con una Champions alle porte e la necessità per Sarri di convincere Agnelli a non rinunciare a lui dopo appena un anno, non si tratta certo di un buon segnale”.
Tra l’altro, fa notare il giornalista “in campo non è andata propriamente una Juventus B, ma probabilmente la squadra che affronterà il Lione con sole tre eccezioni: Buffon per Szczesny, Rugani per De Ligt, Muratore per Rabiot”.
“Non si è visto nulla di buono”, ribadisce Padovan. Il giornalista fa inoltre notare un particolare non proprio incoraggiante: “quando Cristiano vuole segnare con una pervicacia addirittura superiore a quella ordinaria, finisce per condizionare tutta la squadra. Spero per la Juve che, tra nove giorni, il suo atteggiamento sia meno personalistico e maggiormente votato al collettivo”.
E su Sarri: “Nemmeno questa volta – cioè nemmeno a scudetto conquistato – e con la necessità di ribaltare la gara con i francesi si è visto quel che chiede, predica e spera”.
“Detto tutto questo, mi avventuro in una delle mie ormai proverbiali profezie: non solo sarà eliminata dal Lione, ma Sarri – nonostante il contratto – non rimarrà sulla panchina bianconera”.
“Ho paura che arrivi Pochettino il più perdente degli allenatori perdenti. Se Sarri, prima dell’Europa League al Chelsea, poteva vantare otto promozioni (dalle serie minori alla serie A), Pochettino non ha vinto nulla di nulla. Il candidato perfetto per una Juve declinante”.