sabato, 21 Dicembre 2024

Del Piero: “Tornare alla Juventus? Sarebbe davvero una storia meravigliosa da raccontare”

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Alessandro Del Piero ha rilasciato una lunga intervista ai microfoni della CBS in cui ha parlato di Juventus a 360 gradi. Ecco le sue dichiarazioni:

Il mio unico rammarico della carriera è aver perso la finale degli Europei. Il mio obiettivo principale era vincere trofei, anche se apprezzavo i traguardi personali. Tuttavia, se mi chiedessi se sono felice di segnare tre gol e pareggiare tre partite, ti risponderei di no. 

PINTURICCHIO – Il soprannome “Pinturicchio” mi è stato dato dal nostro ex presidente, una persona incredibile. Egli ha assegnato soprannomi a tutti, come “Raffaello” per Baggio.

RAPPORTO CON BAGGIO – Con Baggio c’è stata una situazione particolare, abbiamo giocato insieme solo due anni e nel secondo ci sono state alcune incomprensioni con la società, che poi lo ha lasciato andare. Ho imparato da lui e da tutti gli altri compagni, essendo sempre disposto ad ascoltare.

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MOMENTI DIFFICILI ALLA JUVE – Il mio primo anno è stato il più difficile. È stato l’ultima stagione di Trapattoni, uno dei più grandi allenatori. Siamo rimasti fuori dalla corsa scudetto, nonostante la Juventus fosse sempre competitiva per il titolo. In Coppa UEFA siamo usciti ai quarti contro il Cagliari, e alla fine di quell’annata sono cambiate molte cose, dall’allenatore alla dirigenza, tutto era nuovo.

LA SCELTA DI RESTARE CON LA JUVE IN B – L’esordio in Serie B è stato contro il Rimini, durante l’estate quando ancora faceva molto caldo. Abbiamo pareggiato 1-1. Poco prima ero a Berlino per i Mondiali, ma avevo preso questa decisione e andava bene così. Me ne sono assunto la piena responsabilità. L’esperienza in Serie B è stata surreale, con una battaglia legale fuori dal campo e diverse penalizzazioni. È stata una lunga strada, ma alla fine della stagione è stato meraviglioso. Era tutto nuovo, anche il club è stato costretto a rinnovarsi. Nel 2006, prima dei Mondiali, c’era stata la possibilità di andarmene, in un momento non facile a causa di Calciopoli. Sono rimasto, e non credo di aver preso la decisione sbagliata, volevamo tornare e vincere ancora. Siamo rimasti tutti. Ero felice di restare, ma anche per un senso di dovere verso la Juve che mi aveva dato tanto. Non volevo lasciarla in quelle condizioni, dovevo dimostrare qualcosa a me stesso, ai miei tifosi e alla mia gente. Non mi hanno ancora costruito una statua, ma allo Juventus Stadium ci sono diverse mie immagini.

RUOLO DI ALLENATORE – Mi manca molto il passato, vorrei poter tornare indietro nel tempo. Sono soddisfatto di ciò che sto facendo oggi e non ho rimpianti. Ho ottenuto la licenza di allenatore, anche se al momento non vorrei intraprendere questo ruolo.

TORNARE ALLA JUVE – Tornare alla Juventus? Sarebbe davvero una storia meravigliosa da raccontare. Quello che è accaduto tra me e la Juventus in quel periodo è un’esperienza unica, senza precedenti per un giocatore. Diventare una leggenda della Juventus, giocare persino in Serie B, per poi tornare e vincere ancora. 19 anni sono davvero tanti.”

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