L’Uefa starebbe pensando di escludere il Barcellona dalle prossime Champions League (dai due ai tre anni) per questioni legate appunto al rispetto del Fair Play finanziario.
Il motivo della possibile sanzione sarebbe la presunta violazione del regolamento finanziario Uefa secondo il quale i club sono obbligati a compensare le spese con le entrate corrispondenti.
Il club azulgrana ha chiuso la stagione 2022-2023 con un utile netto di 303,71 milioni di euro, superiore alle previsioni, ma frutto di un’entrata contabile non preventivata di 208,16 milioni di euro derivante dall’operazione Barça Vision legata ai diritti tv cartolarizzati (vale a dire venduti in anticipo: un’operazione comune a quasi tutti i club d’Europa). Se non ci fosse stata questa entrata extra, secondo le prime risultanze Uefa il risultato netto sarebbe stato molto più basso del previsto, avrebbe compromesso il margine per il salary cap 2023-2024 e avrebbe reso ancora più difficile per il club tornare a un patrimonio netto positivo.
Ceferin si appresterebbe dunque a usare due pesi e due misure. Sì, perche anche l’Inter nel bilancio 2020/21 ha rivalutato marchio e library per 212 milioni di euro circa, con una riserva di rivalutazione pari a oltre 203 milioni. Complessivamente, quindi, dal patrimonio netto negativo per 36,949 milioni al 30 giugno 2020, l’Inter al 30 giugno 2021, nonostante un risultato consolidato negativo per oltre 245 milioni, aveva un patrimonio netto positivo per 53,451 milioni.