Il designatore arbitrale Gianluca Rocchi, ai microfoni di Dazn ha commentato l’episodio di Sassuolo-Juve, con Berardi che interviene sulla caviglia di Bremer ma viene solo ammonito da Colombo.
“Perché gli arbitri non vanno al VAR? Nel caso di Domenico Berardi perché il VAR ha considerato l’episodio corretto per com’è stato valutato in campo. Non mi sento di colpevolizzare il direttore di gara per la decisione, forse io avrei dato il rosso”.
“Il VAR era d’accordo con l’arbitro, il quale non è stato richiamato a controllare tale episodio. Non esiste alcun fischietto che possa rifiutarsi di controllare un’azione qualora venisse richiamato dal VAR, se qualcuno dei miei ragazzi facesse così da domani non ci sarebbe più”.
E ancora:
“La nostra filosofia è avere arbitri decisionisti che portino a casa la partita arbitrando – continua -. L’arbitro deve essere corretto se la decisione è errata, ma non vogliamo un’invasione eccessiva di ciò che accade in campo altrimenti sarebbe tutto uno spezzettamento. Detto questo, se ci sono da fare tre interventi li facciamo. Bisogna essere chiari: chi decide è l’arbitro in campo. Il VAR interviene solo quando la decisione è sbagliata. Oggi il protocollo VAR è largo ma stretto allo stesso tempo e non si può andare a rivedere tutto”.
“Quando si è di fronte a un episodio chiaro allora si deve intervenire. Abbiamo fatto un incontro di recente con gli allenatori e ci hanno fatto presente che vogliono un arbitro che decida in campo. La differenza vera la fanno proprio gli arbitri in campo: il VAR è una tecnologia straordinaria e ha cambiato la vita a noi e al calcio in generale ma deve intervenire solo quando l’errore è chiaro”.