sabato, 27 Luglio 2024

Inchiesta Prisma, Gazzetta conferma: “Il trasferimento del processo da Torino a Roma è un successo per la Juve”

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Inchiesta Juve, i giornali si redimono! E anche la Gazzetta usa toni meno “disfattisti” nei confronti della vicende giudiziarie del club bianconero, condannato dalla giustizia troppo frettolosamente stando almeno a quanto sta emergendo in queste settimane:

dall’archiviazione della questione plusvalenze da parte di quasi tutte le procure italiane, sino ad arrivare all’ultime pronuncia della Corte di Cassazione che ha deciso di spostare da Torino a Roma gli atti del procedimento penale riguardante l’inchiesta Prisma, che coinvolge la Juventus e altri 12 indagati, tra cui gli ex vertici del club come Agnelli, Nedved, Arrivabene e Paratici.

Gazzetta spiega che le accuse vanno dal falso in bilancio all’aggiotaggio, dall’ostacolo alla vigilanza alle false fatturazioni.

Le difese avevano sollevato la questione della competenza territoriale, sostenendo che il luogo del presunto reato più grave, l’aggiotaggio, potesse essere Milano, in quanto sede della Borsa, o Roma, sede dei server delle comunicazioni contestate.

Questo spostamento rappresenta un punto a favore delle difese, poiché offre un ambiente più “neutro” rispetto a Torino, che era considerato ostile dalle difese. Inoltre, il fatto che la Procura di Roma prenda in mano la pubblica accusa senza aver partecipato alle indagini iniziali implica un cambiamento nella gestione del caso.

Ciò comporterà un allungamento dei tempi processuali, senza che ciò implichi automaticamente qualcosa riguardo alla prescrizione dei reati. Tuttavia, questo allontana il momento processuale dalla grande esposizione mediatica e dalle decisioni già prese dalla giustizia sportiva sulla base di elementi di indagine non ancora consolidati dalla giustizia ordinaria.

Ora il procedimento ripartirà da capo a Roma, con l’esame del materiale raccolto durante le indagini preliminari, che consiste in quasi ventimila pagine di documenti. La Procura romana dovrà valutare se ci sarà bisogno di ulteriori indagini e, alla fine, se procedere nuovamente con il rinvio a giudizio. La fase dibattimentale è ancora lontana dall’iniziare.

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