Editoriale di Sandro Sabatini per le colonne di calciomercato.com, in cui il giornalista “fa le pulci all’Inter”:
“Nell’Inter ci sono un paio di cose che non tornano. Una è i conti. Questione di milioni: quelli della qualificazione alla prossima Champions sommati agli incassi dell’ultima Champions arrivata fino a Istanbul. Quasi un centinaio di milioni, più 55 ricavati da Onana e 18 da Brozovic. Il totale è ben più sostanzioso del cosiddetto tesoretto. Si tratta di un autentico tesoro milionario: da investire, almeno un po’”, spiega il giornalista.
Sabatini ricorda che “l’Inter infatti era partita bene prendendo Thuram (a zero) e Frattesi (in comode rate), entrambi soffiati al Milan. Poi la fiducia (prima cieca, poi tradita) in Lukaku ha creato un corto circuito emotivo ed economico. Ma la giravolta juventina del bomber belga ha anche provocato un disagio evidente nella scelta del sostituto”.
inoltre, “per togliere Inzaghi dall’imbarazzo del tormentato dualismo, era stato liquidato Dzeko fin troppo in fretta, visto che per Lukaku c’erano tante buone intenzioni ma nulla di firmato. Dal tradimento in poi, c’è stato di tutto e di più”.
Secondo Sabatini “Lukaku può essere rimpiazzato da Dzeko (che ha molta più classe), Zapata (top se sta bene), Scamacca (incognita rendimento) e forse Beto (se in crescita) nonché Morata (per la duttilità). Ma non da Balogun”.
Perchè “Balogun è un vice-Lautaro, non un erede di Lukaku. Punta centrale rapida sottoporta: questo dice il suo cv e questo mostrano le immagini reperibili anche su YouTube. Serve Balogun all’Inter? Sì per placare l’ansia estiva da calciomercato. Sì anche in prospettiva futuribile. No nell’immediata formazione titolare. Giocherà Thuram…”
“Dai famosi Muller-Beccalossi a Serena-Klinsmann, la storia interista racconta splendidi campioni & doppioni. Come forse sarebbero/saranno Lautaro e Balogun”.
“Ma questo il giovane Zhang non lo sa. E nemmeno sa che tutti i suoi predecessori (da Pellegrini a Moratti e anche il passeggero Thohir) erano stati criticati, contestati e invitati a mollare l’Inter per molto meno di tre mercati consecutivi di così basso profilo e alta tensione, così ricchi di idee ma poveri di soldi”.