lunedì, 13 Maggio 2024

Governo riforma la giustizia sportiva ma con la Juve c’è stata ingiustizia. Paganini: “I verdetti di quest’anno però non si cambiano. No”.

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“Ricordo ai vari Nobel, la notizia del progetto di riforma della giustizia sportiva in modo che la classifica non cambi più a campionato in corso, come accaduto con il caso Juventus. Ma dai? Ma l’avevo scritto? I verdetti di quest’anno però non si cambiano. No”.

Questo è quello che ha scritto su Twitter il giornalista di Rai Sport Paoolo Paganini che commenta così le parole del ministro per lo port Andrea Abodi in merito alla riforma della giustizia sportiva. Per spiegare quello che è successo riportiamo quanto riassunto dal Corriere della Sera:

Il Consiglio dei ministri ha, infatti deliberato sul mondo dello sport. È rispuntata la norma che deve rendere effettive le penalizzazioni solo dopo che le sentenze sono passate in giudicato anche se da quello che emerge è una norma «di indirizzo». Stralciata invece quella che fissa a un massimo di tre i mandati per i presidenti federali: si è deciso di attendere il verdetto della Corte Costituzionale che dovrebbe arrivare nei primi giorni di luglio.

Giustizia sportiva

Per usare le parole del ministro dello Sport, Andrea Abodi, il decreto legge «ha stabilito un orientamento che porta a rendere visibili le penalizzazioni solo una volta che le sentenze siano in giudicato. Si è detto che volevamo spostare i processi alla fine del campionato: così non è — ha aggiunto Abodi —. Tutto avverrà anche durante il campionato, ma le penalizzazioni dovranno essere visibili solo in caso di sentenze in giudicato. Per evitare il +12, -15, che ha penalizzato nella passata stagione anche terzi. Ci siamo mossi sulla linea guida di efficienza e trasparenza, in nome dell’«equa competizione».

Il ministro fa riferimento naturalmente al caso Juventus, che, per l’inchiesta sulle plusvalenze, ha visto le sentenze riformate nei vari gradi di giudizio con la classifica che è cambiata più volte nel corso della stagione. Con la formula dell’indirizzo si rispetta l’autonomia dello sport, che invece si sarebbe lesa se l’articolo 23 fosse rimasto quello della bozza originaria. «Abbiamo agito nel rispetto dell’autonomia dello sport e secondo la titolarità del governo», ha detto Abodi, che ha sollecitato «Coni e federazioni» a cambiare le norme secondo le indicazioni del provvedimento «certo che adempiranno prima ancora che il Dl sia definitivamente legge». Non è detto però che ci sia tutta questa accoglienza calorosa. «La speranza, ma siamo certi che sarà così, è che le tempistiche del Collegio di Garanzia (ultimo grado di giudizio sportivo, ndr) siano coerenti con i termini per iscrizioni del campionato».

Plusvalenze

Sulle plusvalenze confermate le indiscrezioni: tassazione immediata (e non più spalmata in diversi anni) per le plusvalenze senza passaggio di denaro. E dei benefici fiscali si può usufruire solo se l’atleta che genera la plusvalenza sia in ammortamento a bilancio non per una ma almeno «dalla seconda stagione». Infine si ridà forza alla «Covisoc», organismo di controllo finanziario dei club «che un provvedimento precedente al nostro governo aveva di fatto esautorato», irrigidendo così i controlli per le iscrizioni ai campionato.

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