Marcello Chirico torna a parlare del patteggiamento della Juventus, per fare un po’ di chiarezza, visto come stanno intorbidendo le acque dell’informazione tutti quelli rimasti delusi (e sono tanti) per gli effetti di questa decisione.
“Perché – scrive il giornalista per le colonne de Il Bianconero – per milioni di persone che non tifano Juve, la delusione di non aver rivisto Madama retrocessa per la seconda volta nel giro di 17 anni è stata enorme”.
C’è chi dice che la Juve patteggiando, sa di essere colpevole: “Assolutamente no, la Juve non ha ammesso un bel niente. Basterebbe leggere con attenzione e non superficialità il comunicato ufficiale con il quale il club ha commentato e spiegato questa decisione: “La Società, pur ribadendo la correttezza del proprio operato e la fondatezza delle proprie argomentazioni difensive, ha ritenuto di accedere all’applicazione di sanzioni su richiesta ex art. 127 CGS nei termini sopra indicati nel miglior interesse della Società stessa, dei suoi azionisti e di tutti gli stakeholders ”. Correttezza dell’operato e fondatezza delle proprio opinioni, vi sembra un’ammissione di colpa? Infatti non lo è”.
“E viene ribadito subito dopo, citando l’articolo del codice al quale i legali bianconeri hanno fatto ricorso: il 127, quello che richiede appunto l’applicazione di un patteggiamento, e non il 128 , che fa esplicito riferimento alla “collaborazione” dell’imputato con la giustizia sportiva e quindi alla propria ammissione di colpe. Sfumature importanti, ma i forcaioli delusi non le notano”.
“Il ricorso all’esercizio del patteggiamento è comunque pratica diffusa nel mondo del calcio. Se ne sono avvalsi negli anni precedenti molti club – vedi l’Inter, il Milan, la Sampdoria di Marotta e altri– per risolvere controversie sul falso in bilancio prodotti da plusvalenze gonfiate, proprio come la Juve”.
“Chi ha trovato tutto questo scandaloso dimentica , per esempio, che ci fu chi patteggiò col la Giustizia ordinaria 6 mesi di reclusione con un’ammenda di 21 mila euro per i reati (gravi) di falso e ricettazione nell’ambito dell’inchiesta penale sui passaporti falsi. In genere il forcaiolo medio ha poca memoria, soprattutto sui precedenti della propria squadra”.
A chi dice che Gravina ha fatto un piacere alla Juve Chirico risponde così:
“No, ha fatto un piacere a se stesso, alla Federazione e all’industria calcio italiana in generale, evitando che la Juventus assestasse un colpo mortale all’intero sistema e alla fantomatica giustizia sportiva ricorrendo al TAR , con tutte le conseguenze del caso (e avrebbero potuto essere catastrofiche)”.