venerdì, 22 Novembre 2024

Reato Barcellona prescritto? La FIFA può imporre retrocessione e persino la perdita di titoli. Per lo stesso reato in Italia, l’Inter si salvò dopo prescrizione Calciopoli

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Il quotidiano iberico El Paìs spiega tra le sue colonne che il caso dei pagamenti al vicepresidente degli arbitri da parte del Barcellona potrebbe non avere conseguenze dal punto di vista sportivo in Spagna, ma potrebbe portare a sanzioni da parte di UEFA e FIFA nei confronti dei blaugrana.

Nonostante il termine per la prescrizione sia di tre anni come già confermato dal presidente della Liga Javier Tebas, («non è possibile che esistano poiché tra il 2018 e il 2023 sono trascorsi cinque anni e questo tipo di sanzioni si prescrive dopo tre anni»), nel caso in cui venissero confermate le accuse per quanto riguarda i pagamenti al vicepresidente del Comitato tecnico arbitrale (CTA) Enríquez Negreira, UEFA e FIFA prevedono nei rispettivi codici disciplinari delle sanzioni indipendentemente dal fatto che il club venga punito dal punto di vista sportivo in Spagna.

Secondo El Paìs la FIFA può intervenire solo se la singola federazione non può intervenire, come in questo caso. E, secondo alcuni fonti legali esperte in diritto sportivo a conoscenza del caso contattate dal quotidiano iberico, l’organo di governo del calcio mondiale potrebbe imporre retrocessioni e persino la perdita di titoli.

La notizia riporta all’attualità il caso Calciopoli in Italia quando la prescrizione salvò l’Inter Facchetti, da quello che fu appurato essere illecito sportivo. Il procuratore federale Palazzi infatti nel rendere note le motivazioni della sentenza per i fatti del 2006, fu particolarmente duro col suo giudizio nei confronti dei nerazzurri (“condotte finalizzate ad assicurare un vantaggio in classifica”).

“Questo Ufficio ritiene che le condotte fossero certamente dirette ad assicurare un vantaggio in classifica in favore della società Internazionale FC, mediante il condizionamento del regolare funzionamento del settore arbitrale e la lesione dei principi di alterità, terzietà, imparzialità ed indipendenza, che devono necessariamente connotare la funzione arbitrale”, furono le parole di Palazzi.

Tornando ai giorni nostri, la UEFA invece secondo gli articoli 4.02 e 4.03 può sanzionare “qualsiasi attività volta a fissare o influenzare il risultato di una partita a livello nazionale o internazionale” e “dichiarerà che detto club non potrà partecipare alla competizione. Questa ineleggibilità è valida per una sola stagione”.

Su questo fronte – fa sapere Calcio e Finanza – c’è il precedente del Fenerbahçe, “che nel 2013 venne escluso dalla Champions per un caso di partite truccate, sanzione confermata in seguito anche dal Tribunale Arbitrale dello Sport (TAS) di Losanna”.

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