Marcello Chirico grida subito allo scandalo dopo la lettura delle motivazioni della Corte Federale d’Appello in merito alla penalizzazione della Juventus.
Il giornalista di fede bianconera fa notare sui social che “l’art.31 prevede solo ammende e NON penalizzazioni. Il ricorso all’art.4 (slealtà) non regge, perché può essere utilizzato solo per questioni non normate, mentre le plus lo sono dal 31. Il ricorso Juventus può sortire effetti”.
Ma non è tutto. In un successivo tweet, Chirico posta una delle cosiddette “fatture corrette a mano” (secondo l’accusa della Corte FIGC). In realtà trattasi di appunti volti menzionare al fornitore alcuni errori di forma come la sede legale errata in fattura o la dicitura relativa alla giusta causale da inserire nel documento fiscale. Scrive il giornalista:
“Ecco la fattura per l’acquisto di Aké: sono stati modificati a penna indirizzo (sbagliato) e generalità giocatore (sbagliate). NON il prezzo! CAF sostiene che era modo per evitare risultasse scambio con Tongya, non l’ acquisto. Ma gli scambi sono LECITI”.
Ecco la fattura per l’acquisto di Aké: sono stati modificati a penna indirizzo (sbagliato) e generalità giocatore (sbagliate). NON il prezzo!
CAF sostiene che era modo per evitare risultasse scambio con Tongya, non l’ acquisto. Ma gli scambi sono LECITI.#motivazioni #Juventus pic.twitter.com/2aCYe9O0nX— Marcello Chirico (@MarcelloChirico) January 30, 2023