Oltre alla Juventus, a tremare per l’inchiesta sulle plusvalenze ci sono anche altre big come Milan, Roma, Atalanta e Napoli.
Il club partenopeo in particolare rischia di essere tirato in ballo in merito alla vicenda Osimhen.
Come per la Juve, la Figc può chiedere la documentazione relativa all’inchiesta e i pm decideranno se inviare subito gli atti o attendere la conclusione delle indagini su Osimhen.
Stavolta però contrariamente a quanto successo alla Juve, i tempi per “giustiziare” il Napoli si allungano. Il motivo lo spiega La Repubblica tra le sue colonne:
“Dopo le perquisizioni scattate a giugno scorso nella sede del Napoli a Castel Volturno, la Finanza sta frugando nelle mail, nella corrispondenza e negli altri dati estratti dai computer nell’ambito dell’inchiesta sulla compravendita di Victor Osimhen tra la società di Aurelio De Laurentiis e il Lille”.
“La Procura del capoluogo campano ha chiesto altri sei mesi per indagare su questa operazione chiusa nel 2020 per 71 milioni e 250 mila euro, 50 dei quali pagati cash, che ha generato 19,9 milioni di plusvalenze, ritenute fittizie dai magistrati, collegate alla valutazione di quattro calciatori, fra i quali tre «primavera»”.
Se così fosse il Napoli navigherebbe a vele spiegate verso la conquista dello scudetto:
“Il pm Francesco De Falco, coordinato dal procuratore aggiunto Sergio Amato, ipotizza il reato di false comunicazioni nel bilancio dal primo luglio 2020 al 30 giugno 2021 nei confronti del patron e del consiglio di amministrazione del Napoli. Se dalle carte dovessero emergere elementi nuovi, il procedimento sportivo, che si era concluso ad aprile 2022 escludendo illeciti a carico del Napoli, potrebbe essere riaperto, come accaduto per la Juventus con l’inchiesta “Prisma”.