venerdì, 29 Marzo 2024

Inchiesta Juve: “Su plusvalenze c’è già stata sentenza a favore del club e non si può tornare indietro. E sugli stipendi…”

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Torna a esprimersi sulla situazione giudiziaria della Juventus, l’avvocato Eduardo Chiacchio, noto esperto di diritto sportivo.

Stavolta il legale è intervenuto ai microfoni di Canale 21:

“Per le plusvalenze c’è stata già una sentenza, la Procura Federale chiese nei confronti della Juve e di altre società un’ammenda più o meno grave in base al numero e la gravità delle operazioni”.

“La sentenza dice che non è possibile dare un valore ad un giocatore e quindi non si può condannare una società per la valutazione data ad un giocatore, il Procuratore federale ha impugnato e la Corte d’appello in secondo grado ha ritenuto che la sentenza fosse in linea con gli orientamenti giuridici rigettando il ricorso”.

“Tutti gli atti ed i documenti della giustizia sportiva esaminati nei due gradi non sarà possibile riesaminarli.

C’è poi la seconda questione: “Io dicevo che la pratica di rinuncia agli emolumenti è adottata da molti club, soprattutto nei campionati minori, i dirigenti chiedono una negoziazione ai giocatori che va formalizzato dinanzi al sindacato anziché è nulla”.

“Il calciatore liberamente può fare una rinuncia e non c’è nulla da dire, è lecito. Può esserci un prolungamento contratto, inserire gli importi nelle annate successivamente, è frutto di una libera negoziazione. Il problema nasce quando l’operazione è dolosa perchè il giocatore rinuncia dopo un accordo che aggira le norme, nel caso della Juventus leggiamo addirittura di scritture private e si capisce che l’atto non è frutto di una libera negoziazione, ma racchiude elementi da chiarire e se queste scritture non sono state depositate il reato sportivo in quel momento esiste”.

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