Lunga intervista al TGR Piemonte di Luciano Moggi dopo il terremoto che ha scosso la Juve sui casi plusvalenze e manovre stipendi
“Non è un altra Calciopoli ma siamo ai margini del discorso… Il nome della Juve fa gola a tutti. In un’intervista a Report dissi che il calcio va guardato a 360 gradi, non come una società sola…”
“Qui è la stessa cosa, succede che si prende la Juventus, un capro espiatorio, la si mette sotto accusa e dopo viene fuori il discorso di altre società di calcio. Le altre possono andare tranquillamente a posto come accaduto con Calciopoli”.
Poi la massima: “Ricorderete quando Giraudo disse: “Noi ce ne andiamo, poi vedrete quelli che vengono”. Quelli che vengono sono quelli andati via durante il processo di Calciopoli, che sono ritornati subito dopo, e adesso vedete il calcio in che condizioni è”.
Moggi ricorda che “per impegnare la Nazionale siamo dovuti andare in Albania, mentre le altre stanno giocando il Mondiale in Qatar. Questa è una derivazione dei comportamenti che si sono succeduti, e nessuno si è dimesso. Tutti se ne stanno attaccati alla poltrona, questo è il problema vero”.
Nello specifico, sul caso plusvalenze Moggi esprime questo pensiero: “Non so bene dire quale sia il discorso che può fare la Procura. Dico solo che c’è stato un CdA improvvisato e qualcuno non ha votato come doveva. Adesso c’è un governo tecnico, fatto di persone responsabili che cercheranno di appianare tutte le divergenze economiche. La Juve non potrà di certo apparire come una favorita nei campionati, anche perché non potrà fare spese pazze, ma tutti fanno queste cose”.
“Ci sono società – poche – che hanno anche i bilanci in ordine, ma se si prende una società sola si prende solo tutto il cattivo che può esserci senza pensare che ci sono società che fanno molto peggio. Sarebbe bello che tutto il calcio a 360 gradi finisse sotto la lente d’ingrandimento quando si emettono giudizi di questo tipo. Si sentono dire cose inammissibili, si parla di tutto e di più di questa squadra, di questi dirigenti, che è una cosa improponibile… Ci vorrebbe un po’ più di attenzione in questi discorsi”.
E ancora: “Può essere vero che la Consob ha dato delle direttive che non sono state seguite appieno, non sono proprio al corrente della cosa ma immagino sia così. Ma qui si parla già di Juventus che retrocede, Juventus penalizzata, ma quando mai? La Juve potrebbe subire qualche multa perché i comportamenti non hanno seguito quelli di una società quotata in Borsa, ma da lì a parlare di fallimento o retrocessione… Ci vuole un po’ di calma”.
Su Elkann: “Credo che deve guardare i bilanci per rimettere in ordine le cose, che ci sia un governo tecnico credo sia una cosa naturale. Giustamente dice di fermarsi un attimo e provare ad aggiustare, per evitare che ci siano mancanze”.
Discorso Ronaldo: “Più sbagliato averlo mandare via, con lui l’anno scorso la Juve avrebbe potuto vincere il campionato. Certo, prenderlo a 34 anni, non era più il campione di una volta…”
“La Juve ha vinto nove campionati, e vincere non è facile con nessuno. Il problema è questa cosa che è diversa dal fattore sportivo, è di bilancio, e va corretta. Elkann cercherà di fare un’operazione di bonifica”.
Chi ne guadagnerà di più sarà proprio Allegri: “Se lui sa dare a questa squadra un’impronta di quel tipo lì può essere che la squadra faccia un campionato migliore di quanto si crede perché impegnata a dimostrare che la Juve è una società seria, che fa le cose giuste”.
Ora chiarezza: “L’assetto societario è quello che dovrà dettare le mosse per sanificare il bilancio, poi la giustizia farà il suo corso ma per parlare di eventuale colpevolezza serve un processo, prima di affossare le persone… In Italia siamo bravi a fare il massacro dal nome, tutti ci si buttano sopra per mettersi in evidenza. Calciopoli insegna. La Juve non può essere buttata così nel fango, voglio parlare da persona che segue le cose, non da tifoso. Non è piacevole andare sempre addosso a chi non si difende. Si può dire che la Juve ruba, è facile farlo se nessuno risponde”.