Lungo editoriale di Ivan Zazzaroni per il Corriere dello Sport.
Il direttore ha parlato dell’Argentina e della prestazione dello Juventino Paredes nella gara contro l’Arabia Saudita:
“Attenzione a dare per morta l’Argentina. La prima uscita della fase finale di un Mondiale può anche essere sporcata di brutto, lo dice la storia: do you remember Italia-Irlanda 0-1 del 18 giugno ’94, edizione nella quale arrivammo in finale col Brasile?”, ricorda ai lettori Zazza.
Zazzaroni si sofferma poi su Messi: “Ho sentito e letto di tutto in queste ore sulla nazionale sudamericana e naturalmente su Messi, che da anni ne è l’immagine e gran parte della sostanza tecnica: la solita persecuzione emotiva praticata da chi non vede l’ora di demolire l’idolo e, per l’occasione, spiegare che – sì – Leo è un campione, ma non un leader. Non possiede, insomma, la personalità di Maradona, né di guide come Iniesta e Xavi e Pujol, ai quali deve tanto”.
Un discorso secondo il giornalista merita Paredes:
“Spacciato per risolutore dei problemi della Juve prima che della Seleccion. Un autentico peccato di sopravvalutazione”.