Una telefonata tra il presidente del Coni Giovanni Malagò e l’ex amministratore delegato di Sky Italia Andrea Zappia, mette nei guai mezza Serie A.
Si tratta di un intercettazione destinata a scatenare polemiche e risalente al giugno 2020, finita negli atti di un’inchiesta della procura di Milano sui diritti televisivi, che contiene riferimenti espliciti a dirigenti di club di calcio.
A spiccare sono le parole proferite al telefono del Presidente del Coni: “Questi sono delinquenti veri”, dice Malagò nel giugno 2020 in riferimento ai presidenti di Serie A: “Se non fosse un’organizzazione di diritto privato li arrestavano tutti, perché li avevano trovati colpevoli di corruzione sei anni fa. E invece con i soldi ci fanno il caxxo che vogliono: se li vogliono regalare tra di loro, portarli in Svizzera…”.
La vicenda cui allude Malagò – come ricorda Pedullà sul suo portale web – è la precedente asta dei diritti televisivi, quella relativa al triennio 2014-2017, che aveva generato una prima inchiesta della Procura che non aveva portato ad alcuna condanna perché era stato stabilito che la Lega non fosse un ente pubblico, mentre la riforma del reato di corruzione tra privati sarebbe arrivata solo nel 2017.
E poi a proposito di alcuni presidenti tra i quali Preziosi, ex presidente del Genoa, “un vero pregiudicato”, mentre Lotito viene etichettato come “Il capo”.
Infine, il capo dello sport azzurro ne ha anche per i presidenti di Juve e Roma: “E i nostri amici, Juventus e Roma, sono colpevoli quanto lui. Perché alla fine o per un motivo o per un altro, hanno rinunciato a lottare o lo hanno assecondato e sono diventati complici delle sue avventure…”.