Il direttore Asl Napoli 2 Antonio D’Amore, è intervenuto ai microfoni di Radio Kiss Kiss, per affrontare nuovamente il discorso relativo alla situazione Covid che sta investendo l’imminente match tra Juve-Napoli.
“Anche chi ha fatto la terza dose booster – ha spiegato il direttore- ed è un contatto stretto, è messo in osservazione e l’attenzione viene praticata indossando una mascherina FFP2. L’autorizzazione a partire è una cosa e il giocare è un’altra”, ha puntualizzato il manager.
“Noi, come dipartimento di prevenzione, abbiamo fatto un’attenta analisi di tutti i contatti stretti dei soggetti positivi al Covid-19. In linea con la circolare Draghi, chi non ha completato il ciclo vaccinale e ha fatto la seconda dose più di quattro mesi fa deve andare in isolamento. Noi abbiamo applicato questo. Poi se ci sono vari accordi tra Lega, FIGC e non so chi più altri, non lo so”.
L’Asl poteva intervenire prima? “In un primo momento Mario Rui non era dato sul nostro territorio. Il Napoli credeva che risiedesse ancora a Posillipo, invece risiede a Pozzuoli. Siccome abbiamo 2000-3000 contagi al giorno solo sul nostro territorio, il Napoli non può occupare tutte le nostre risorse”.
Dunque tutto nelle mani dell’Asl di Torino? “Sì perché con persone che dovrebbero essere poste in isolamento l’Asl dovrebbe intervenire. Utilizzo sempre il condizionale perché io non riesco a capire questi protocolli tra Lega e FIGC come possono modificare le cose”.
Infine l’avvertimento: “Noi pensiamo ai giocatori in campo, ma mi domando con questa situazione è prudente far arrivare tante persone in uno stadio? Il campionato andrebbe fermato”.