Ha aspettato qualche giorno Marcello Chirico prima di intervenire sulla faccenda legata alle presunte plusvalenze fittizie contestate dalla Procura di Torino alla Juventus.
Il giornalista di fede bianconera prende atto che alla Juve “sta accadendo di tutto e di più, dentro e fuori dal campo”.
Chirico riferisce che in merito alla questione plusvalenze “in molti sono convinti si assisterà ad una replica di quanto già accaduto nel 2008 con Milan e Inter e, quindi, in un nulla di fatto, perché non esiste un tabellario standard coi valori dei singoli calciatori ed ogni club – chi vende, così come chi compra o scambia (gli accordi si fanno sempre in due) – stabilisce i prezzi”.
Stavolta però “ci sarebbe di mezzo anche un falso in bilancio, costruito con fatture false e coperto da errate comunicazioni alla Borsa, e questo potrebbe complicare le cose. Soprattutto, c’è di mezzo la Juve”, scrive Chirico.
Ma “Calciopoli ci ha insegnato come il trattamento giudiziario nei confronti di Madama non sia spesso paritario con quello ricevuto da altre società”.
Tutto questo coincide con risultati sportivi disastrosi, “frutto non del caso ma di scelte sbagliate[…]”
Ora la palla passa a Elkann: Chirico spiega come “l’azionista di maggioranza il suo l’ha già fatto con una potente iniezione di capitale, ma mal digerirebbe una stagione senza gli introiti Uefa.
“Così come non aveva già digerito la vicenda Suarez […]”. “[…] aggiungiamoci pure la vicenda Superlega, con tutti gli spiacevoli strascichi del caso”.
“Alla fine la proprietà potrebbe tirare una riga e decidere di ripartire. Con un nuovo impianto dirigenziale e, di conseguenza, un nuovo presidente (o presidentessa) e un nuovo vice. Perché anche 9 scudetti di fila potrebbero non bastare a salvare quelli attuali”, conclude il giornalista.