Un tifoso è juventino è stato condannato a risarcire la stessa Juventus.
È questa la sentenza della Corte di Cassazione al termine di una “battaglia” legale durata sette anni.
Il fatto scatenante risale al 5 ottobre 2014, quando la Juventus affrontò la Roma all’Olimpico con i bianconeri che s’imposero per 3-2 sui giallorossi (doppietta di Tevez e Bonucci).
“Nell’occasione – si legge sul sito dell’Unione Sarda che per primo ha pubblicato la notizia – il tifoso in questione aveva dato uno schiaffo in testa a due preparatori atletici della Roma, una tra le tante intemperanze dei supporter bianconeri, tanto che la società venne multata dalla Federazione per 30mila euro”.
Lo stesso tifoso fu sospeso e privato del suo abbonamento grazie alle immagini delle telecamere. È a quel punto che il supporter decise di portare la Juve davanti al giudice di pace per ottenere il rimborso dello stesso abbonamento e la “riabilitazione”.
Ma, dopo 7 anni di cause, la “battaglia” giudiziaria ha avuto fine con il verdetto emesso appunto dalla Corte di Cassazione, che ha dato appunto ragione alla Juventus: al tifoso non spetta alcun risarcimento.
Le motivazioni addotte dalla Suprema Corte non lasciano dubbi: Il tifoso “con la sua condotta illecita” (Lo schiaffo sulla testa di Guido Nanni, preparatore dei portieri della Roma, e su quella di Vito Scala, preparatore di Francesco Tott) aveva esposto la società Juventus ad una ammenda di 30mila euro, legata da un ‘nesso causale’ rispetto al suo comportamento”.
Ma c’è di più: siccome il costo dell’abbonamento non è stato ritenuto all’altezza del danno causato alla Juventus, i giudici hanno inflitto al supporter anche la condanna a risarcire la Juve con 2.500 euro, a cui si aggiungono circa 3.000 euro di spese legali.
Fonte: L’Unione Sarda