giovedì, 18 Aprile 2024

Tardelli sull’esultanza alla Platini: “Caro Dybala, non ho capito bene il nesso…”

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Sul quotidiano La Stampa Marco Tardelli ha commentato la situazione della Juventus, reduce da una bella vittoria 4-2 in Champions League contro lo Zenit che ha risollevato il morale alla squadra di Allegri, e che domani è chiamata a ripetersi nell’importante match in campionato contro la Fiorentina.

“La partita di Champions contro lo Zenit permette ad Allegri di continuare a sperare – ha commentato Tardelli -, non solo per l’ottima prestazione della squadra ed il risultato, ma per avere ritrovato il fuoriclasse che si era perso. Ecco, la prestazione di Dybala ha restituito fiducia all’intero ambiente juventino. Non per le giocate o i gol, ma per come ha guidato la squadra e per come da capitano ha dato l’esempio che si può uscire da un periodo difficile, con personalità e qualità. Ha ritrovato la fiducia dell’allenatore e dei suoi compagni, la fascia sul braccio sembra averlo cambiato”.

“Adesso è lui a guidare il treno – ha aggiunto Tardelli -, è lui che deve determinare il gioco come hanno fatto Platini, Baggio, Del Piero, Ronaldo. I fuoriclasse servono per nascondere i momenti difficili della squadra. E ora Dybala, risolti i problemi contrattuali e quelli fisici, sembra pronto per condurre la rimonta anche nel nostro campionato. Difficile, ma non impossibile“.

Tardelli si è poi rivolto proprio a Dybala, che dopo il gol allo Zenit, ha voluto rendere omaggio a Michel Platini imitando un’esultanza (in quel caso polemica) di Le Roi a seguito di una sua rete annullata nel 1985. Un omaggio che qualcuno però non sembra  aver gradito.

Tra questi sembra esserci proprio Tardelli che ha commentato: Caro Dybala, ho visto la tua esultanza dopo il gol, ho visto che hai voluto rievocare col tuo gesto quello celebre che fece polemicamente Michel nella finale della Coppa Intercontinentale quando gli annullarono un gol. Era un omaggio, ma non ho capito bene il nesso. E comunque ti auguro di diventare grande e determinante come lui per le sorti del club, e soprattutto rispettato ed amato da noi compagni per la sua semplicità e il suo rispetto nei nostri confronti”.

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