Il giornalista juventino Marcello Chirico non si esime dal commentare la vicenda Ramsey, dopo le parole del gallese contro la Juve.
“Nel 2019 lo giudicai quindi un gran colpo. Salvo dovermi poi ricredere quando Ramsey iniziò il proprio percorso in bianconero, costellato più da continui infortuni che da buone prestazioni e gol”.
Chirico certifica che “ad oggi, si è fermato 11 volte, con stop variabili tra i 7 e i 20 giorni e recuperi quasi sempre superiori al mese”.
Ma nonostante la Juventus lo abbia comunque curato e aspettato lui che fa? “Va in Nazionale e dichiara che alla Juve è frustrato perché lo gestiscono male. Che se non gioca con continuità, come fa appunto col Galles, è perché “filosofia e metodi di lavoro sono diversi. Qui in Nazionale sanno come tirare fuori il meglio da me e farmi giocare molte partite di fila”, spiega Chirico.
Sintetizzando: “alla Juventus lo allenano male e lo staff medico non ha ancora capito come andrebbe curato. Come se i dottori della Juve non si siano mai consultati con quelli della nazionale gallese dove, incredibile a dirsi, Ramsey nel 2021 ha giocato più che alla Juve: 447 minuti contro i 376 in bianconero. Un malato cronico alla Continassa, sano come un pesce col Galles. C’è davvero qualcosa che non torna”.
Soprattutto “non va che lui dichiari cose del genere quando raggiunge il ritiro della propria nazionale, considerando che a pagargli lo stipendio è la Juventus anche quando è ai box”.
Detto che Ramsey, dopo De Ligt, è il giocatore più pagato della rosa e che percepisce 8 milioni annui mentre Dybala ad esempio ne prende 7,3, La proposta di Chirico è netta:
“Dopo dichiarazioni del genere, mi aspetterei che la Juventus adottasse nei suoi confronti il metodo-Khedira: accesso consentito alla Continassa per gli allenamenti ma nessuna presenza in squadra. Fin quando non si trova un club disposto a prenderlo. Perché la situazione sta diventando imbarazzante, oltre che sgradevole”.