La vittoria per 2-1 dell’Inter contro il Sassuolo continua a tenere banco a causa delle numerose polemiche in merito alle decisioni del direttore di gara Luca Pairetto.
Riflettori puntati sull’azione al 45°: Handanovic tocca Defrel con il piede sinistro e con il gomito, fuori dall’area. L’attaccante del Sassuolo cade a terra, l’arbitro Pairetto non sanziona quella che sembra essere una specchiata occasione da gol, vista la porta vuota, e non va nemmeno a rivedere il contatto al VAR.
A commentare il tanto discusso episodio da moviola l’ex arbitro Paolo Casarin, che nel suo editoriale per il Corriere della Sera, ha spiegato il perché Handanovic sarebbe stato da espellere.
“In Sassuolo-Inter, sull’1-0 un retropassaggio di de Vrij verso la sua area viene intuito da Defrel, che vola verso Handanovic. Il portiere esce dall’area e vuole ostacolare l’attaccante che cadendo non potrà recuperare la palla”.
“Nessun grave fallo – precisa Casarin -, solo un efficace tentativo ‘professionale‘. Un comportamento adottato da molti difensori fin dalla nascita della regola che aveva lo scopo primario di penalizzare difese sistematicamente fallose nei confronti di attaccanti con l’evidente opportunità di segnare, grazie alla direzione centrale dell’azione e alla vicinanza dell’attaccante all’area”.
“È proprio il caso di Defrel, e pertanto Handanovic doveva essere espulso“ ha aggiunto Casarin.