Cristiano Ronaldo ha lasciato la Juventus ed è tornato “a casa”. Al Manchester United, che lo ha consacrato e di cui ha vestito a maglia tra il 2003 e il 2009, vincendo il suo primo Pallone d’Oro e la sua prima Champions League.
Prima niente allenamento, poi il saluto ai compagni di squadra, quindi il volo su un aereo privato: CR7 ha lasciato la Juve. Una partenza decisa in poche ore, che si è resa possibile dopo 3 giorni di trattative in cui il suo agente Jorge Mendes ha provato fino all’ultimo a trovare un accordo con il Manchester City di Pep Guardiola.
Secondo il britannico The Guardian, Ronaldo avrebbe dato mandato al suo agente di sondare eventuali alternative alla Juventus già a metà luglio. Un lavoro che, dopo aver parlato con i maggiori club europei Real Madrid, Psg, United, City, non avrebbe però portato ad alcun risultato.
Inevitabile la girandola di indiscrezioni di mercato che hanno coinvolto per giorni il fuoriclasse portoghese, prima fra tutte quella di un suo ritorno al Real Madrid. Un’ipotesi prontamente smentita da Carlo Ancelotti, che ha negato l’interesse del club per CR7.
La trattativa per il trasferimento di Ronaldo entra nel vivo lo scorso fine settimana, quando il City manifesta interesse per il campione portoghese, chiedendo però di poterlo avere a costo zero. Una possibilità esclusa categoricamente dalla Juventus. Mendes avrebbe così continuato a lavorare senza sosta per tentare di trovare un accordo, comunque fiducioso che l’affare, nonostante la riluttanza del City a pagare il cartellino di Ronaldo, si potesse concludere.
Alla vigilia della prima partita del campionato contro l’Udinese, Cristiano Ronaldo chiede un incontro con Allegri, al quale comunica di voler lasciare i bianconeri. Decisione che ha portato poi Allegri a tenere Ronaldo in panchina per la prima ora della gara, che lo ha visto entrare in campo al 59′ come sostituto di Morata.
La sera stessa la trattativa con il City inizia a decollare, nonostante la richiesta del club inglese potersi portare a casa Ronaldo a costo zero. Mendes, giunto a Torino per incontrare la dirigenza bianconera, avrebbe avuto quello che è stato descritto da fonti vicine come un incontro molto teso con il ds della Juve Federico Cherubini, che gli ha ribadito la decisione, irremovibile, di non lasciare andare CR7 se non dietro una somma di circa 30 milioni.
Si arriva a giovedì scorso senza che il City abbia presentato alcuna offerta formale, e dopo aver rifiutato la proposta della Juve di includere l’attaccante brasiliano Gabriel Jesus. Mendes, resosi conto che non ci sarebbe stata nessuna possibilità di trovare un accordo tra il City e la Juventus, contatta il Manchester United.
Il britannico The Guardian riferisce di un accordo chiuso in poche ore grazie a una serie di chiamate tra gli attuali e gli ex compagni di squadra di Ronaldo, tra cui Bruno Fernandes e Rio Ferdinand. Nella serata di giovedì il Manchester United e Jorge Mendes riescono a raggiungere un accordo verbale per una cifra di 25 milioni e per un contratto biennale.
Si arriva così alle ultime ore di Ronaldo a Torino, con l’arrivo di CR7 alla Continassa per vuotare l’armadietto e dare l’ultimo saluto ai suoi compagni, prima della sua partenza per il ritorno a casa.