Sono trascorsi appena due mesi dalla vittoria dello scudetto da parte dell’Inter, che i nerazzurri si ritrovano nel baratro a vivere uno dei periodi più cupi della loro storia.
Una squadra sommersa dai debiti, creati per vincere uno scudetto che rischia di valere poco più di quello di cartone assegnato ai nerazzurri nel 2006 dopo calciopoli.
Ora lo smantellamento della squadra per ripianare i debiti potrebbe non bastare: Antonio Conte è scappato così come Hakimi e Lukaku, artefici di quello scudetto vinto “a debito”, grazie anche alla norma varata a febbraio dalla Lega che ha permesso all’Inter di posticipare a fine campionato il pagamento degli stipendi non corrisposti ai propri tesserati.
In altre circostanze una simile situazione avrebbe potuto portare il club in Serie B.
Una storia che si ripete nonostante i tifosi ostentino il vanto di non essere mai stati in serie B.
Serie B evitata anche stavolta come nel campionato 1921-1922 quando l’Inter arrivò ultima e come da regolamento della CCI sarebbe dovuta retrocedere assieme alla penultima classificata.
Ma come si legge su juvemagazine.it, arrivò anche allora la miracolosa “manna dal cielo con il cosiddetto Compromesso Colombo. Fu il lodo arbitrale, emesso il giorno 22 giugno 1922.
Inter retrocessa in seconda divisione, successivamente invece ammessa a disputare gli spareggi salvezza solo dopo la decisione avvenuta con il Compromesso Colombo, 26 giugno. Ma l’Inter non farà nemmeno gli spareggi”, si legge sul portale di matrice juventina.
Il motivo? La gara fissata per il 2 luglio contro lo Sport club Italia non si giocò mai vista l’impossibilità degli sfidanti di mettere insieme 11 giocatori a distanza di mesi dalla fine del campionato perché molti dei propri tesserati impegnati nel servizio militare.
Morale della favola: “L’avversario comunica così all’Inter in anticipo la propria rinuncia alla partita, i nerazzurri vincono a tavolino 2-0 e avanzano agli spareggi misti con squadre di FIGC”, racconta Juvemagazine.