Dopo che Juventus, Real Madrid e Barcellona (superstiti della Superlega) hanno annunciato attraverso un comunicato, un’altra vittoria legale contro l’Uefa, il giornalista di Tuttosport Guido Vaciago spiega la portata dell’ordinanza ottenuta dal Tribunale di Madrid nei confronti dell’Uefa, il cui ricorso opposto dalla stessa Uefa presso lo stesso Tribunale è stato respinto.
“Cosa significa? Che l’Uefa deve far decadere i procedimenti disciplinari contro Real, Juve e Barça che, per ora, aveva solo «sospeso», minacciando di riprenderlo a «tempo debito»”, spiega il giornalista.
Si tratta di una vera e propria stangata per l’Uefa perchè “Il Tribunale commerciale di Madrid vieta in modo perentorio qualsiasi azione disciplinare dell’Uefa nei confronti dei tre club, che formalmente erano ancora sotto inchiesta, e impone all’Uefa di cancellare gli accordi, non esattamente morbidi, con i 9 club cosiddetti “pentiti” (Milan, Inter, City, Liverpool, Chelsea, Tottenham, United, Arsenal e Atletico Madrid)”.
E ancora spiega Vaciago che “se l’Uefa dovesse rifiutarsi ne dovrà rispondere civilmente e in extrema ratio penalmente. Roba seria, insomma. Il tutto in attesa del pronunciamento della Corte di Giustizia Europea, presso la quale pende la richiesta di parere da parte dello stesso Tribunale di Madrid”.
L’esperto giornalista di Tuttosport parla di tempi lunghi che “potrebbero anche essere calcolati in anni e non in mesi”.
Ecco perché le misure del Tribunale di Madrid sono particolarmente importanti. “In estrema sintesi: fino a che non si pronuncia la Corte Europea vale ciò che ha deciso il Tribunale di Madrid”, chiarisce Vaciago.
Ora cosa succede?
“L’Uefa deve rispettare le misure cautelari che sono piuttosto severe. Riassumendo le principali:
1. Annullare, rendere inefficaci e archiviare i procedimenti disciplinari avviati contro il Real Madrid, la Juventus e il Barcellona.
2. Astenersi dall’escludere i club fondatori della Super League dalle competizioni Uefa
3. Le misure e gli impegni imposti dall’Uefa ad alcuni club fondatori (i 9 pentiti) rimangono senza effetto.
4. Procedere alla pubblicazione sul proprio sito Web delle azioni sopra descritte.
5. Istruire i propri membri associati, comprese le Federazioni Nazionali, a rispettare gli ordini e i divieti stabiliti nell’ingiunzione provvisoria e in particolare del caso di:
-Premier League inglese, incaricata di annullare e archiviare qualsiasi azione intrapresa in contraddizione con la suddetta ordinanza, comprese, in particolare le sanzioni annunciate lo scorso 9 giugno del 2021 ai 6 club fondatori inglesi.
-La Federazione Italiana Giuoco Calcio, incaricata di astenersi dall’imporre ai club fondatori italiani qualsiasi condizione relativa alla Super League di calcio per continuare a partecipare alle proprio competizioni nazionali.
6. Asternersi, da soli o attraverso dei propri funzionari, in particolare i membri del comitato esecutivo dell’Uefa, dal compiere qualsiasi azioni, inclusi il rilancio di dichiarazioni pubblico che, per il loro contenuto, violino l’ordinanza delle misure cautelari.
La violazione di uno di questi punti comporterebbe per l’Uefa sanzioni economiche ed eventualmente anche penali.
È arrivato il momento del dialogo, che – non a caso – viene citato nel comunicato congiunto: «Il nostro obiettivo è di continuare a sviluppare il Progetto di Super League in modo costruttivo e collaborativo».
“L’ultima parte del comunicato – spiega in conclusione Vaciago – è una proposta aperta all’Uefa (in altre parti del comunicato severamente bacchettata, soprattutto per quanto riguarda l’applicazione discontinua e incoerente del FairPlay Finanziario). Il tavolo ora è sgombro da minacce e pendenze: forse può essere il momento per club e Uefa di sedersi e iniziare a mediare”.