Giorni di tensione per i biancocelesti, chiamati venerdì prossimo presso il Tribunale Federale, a difendersi dalle accuse sul caso tamponi che ha coinvolto il club di Claudio Lotito.
Dopo il deferimento del direttore sanitario dei biancocelesti, Ivo Pulcini, e del medico sociale Fabio Rodia, il presidente Lotito, rinviato a giudizio dalla Procura Federale, si dovrà difendere dalle accuse del pm Giuseppe Chinè che potrebbero costargli una possibile inibizione e la decadenza da ogni carica federale, nel caso in cui la sanzione dovesse fargli raggiungere i 12 mesi e un giorno di squalifica cumulati negli ultimi 10 anni.
Non solo. Per la Lazio si paventerebbe anche l’ipotesi di pagare in punti le violazioni contestate dalla Procura: il pm Chiné potrebbe, infatti, chiedere la sconfitta a tavolino 3-0 per la partita contro la Juventus e contro il Torino, e una penalizzazione in classifica, fino a 6 punti.
Venerdì 26 marzo si conosceranno gli ulteriori sviluppi di una vicenda che, inevitabilmente, porta preoccupazione nel gruppo e che rischia di compromettere ogni speranza di rimonta.