venerdì, 22 Novembre 2024

Caso Suarez, spunta la chat della ministra De Micheli

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Nuove rivelazioni sull’esame farsa di Luis Suarez. A pubblicarle è stavolta il Corriere della Sera che nella sua versione online pubblica il messaggio della ministra dei Trasporti Paola De Micheli al capo di gabinetto del ministero dell’Interno Bruno Frattasi: «La Juventus mi chiede notizie di questa richiesta di cittadinanza. Mi aiuteresti?».

Sarebbe questo il messaggio inviato alle 11,34 del 3 settembre 2020, secondo quanto ricostruito dalla Procura di Perugia.

E stando a quanto riferisce il quotidiano nazionale sarebbe proprio questa intercettazione la madre dell’indagine della Procura di Perugia sui vertici e dipendenti dell’Università per stranieri (dimessisi o sospesi), e sul dirigente della Juve Fabio Paratici e due avvocati della società.

Il Corriere della Sera si cala nei dettagli pubblicando altre frasi della ministra De Micheli che spiega a Frattasi: «Trattasi di un giocatore che la Juve vuole comprare. Non ha fatto l’esame perché sta da 11 anni in Europa. Ma non lo ha scritto nella domanda. Quindi mi consigli di mettere in contatto la Juve con un tuo dirigente per accelerare????». Risposta di Frattasi: «Sì, indirizzali a me, poi ci penso io».

Va precisato che Paola De Micheli ha subito ammesso di aver avuto contatti con il suo vecchio amico di infanzia e in un verbale del 13 novembre ha spiegato come la Juventus, nella figura di Fabio Paratici, ha confermato: “Mi disse che la Juve stava comprando Suarez e l’accordo era quasi fatto… Si erano accorti che non aveva passaporto comunitario, cosa emersa a trattativa quasi conclusa, e quindi il requisito della cittadinanza era indispensabile per il buon fine dell’operazione”.

La Juventus che era in procinto di tesserare il calciatore del Barcellona, viene però avvolota dal dubbio poi manifestato da Fabio Paratici che scrive al procuratore dell’ex centravanti di Ajax e Liverpool: “Una pregunta por hacer seguro: Luis tiene pasaporte comunitario tambien, verdad?”, con la risposta che ghiaccia il dirigente della Juventus: “Buenos dias Fabio. No tiene pasaporte europeo”.

A quel punto, capendo che non ci sarebbero stati i tempi tecnici per ottenere il passaporto e per poi tesserarlo la Juventus ha dunque lasciato andare il calciatore che ha però deciso di sostenere comunque l’esame per ottenere il passaporto italiano che ha innescato una vera e bomba atomica che ha coinvolto i vertici dell’Università umbra ma anche la Juventus.

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