Nel corso di un’intervista al portale sportivo The Athletic il giovane difensore della Juventus Matthijs de Ligt ha parlato della sua esperienza in bianconero, dove è approdato lo scorso luglio 2019. Un anno e mezzo caratterizzato da un periodo iniziale complicato e da un infortunio alla spalla ora lasciato alle spalle.
Le parole di del difensore olandese:
“Ho sempre pensato che questo fosse il posto migliore per me e non mi sono mai pentito di aver scelto la Juventus. Per un difensore è sempre una grande sfida mettersi alla prova da straniero con il campionato italiano, ma a me piacciono le grandi sfide.
A 15 anni giocavo a centrocampo, ero un numero 6 e avevo due esempi, Sergio Busquets e Andrea Pirlo. Sono davvero fortunato a giocare con gli stessi giocatori che guarderei alla tv se fossi un giovane difensore che deve imparare questo ruolo – ha continuato de Ligt –. Bonucci è davvero bravo nella fase d’impostazione e quindi gli parlo molto e gli chiedo quello che fa. Lo stesso vale con Chiellini, bravissimo in marcatura, provo a imparare anche da lui”.
De Ligt ha poi commentato la differenza di gioco rispetto allo scorso anno:
“Nella fase di costruzione penso che siamo più flessibili rispetto all’anno scorso. Nella passata stagione avevamo sempre il 4-3-3. Tutto era molto chiaro rispetto a ciò che dovevamo fare, ma ogni tanto forse mancavamo in flessibilità. Penso che adesso stia più all’intuizione del singolo e mi sento come se potessi fare ciò che voglio, quindi va tutto bene. In Italia chiedono molti ai difensori, non è possibile sbagliare. Sono severi con loro.
Alla Juve è molto diverso perché all’Ajax ero solito guardare l’attaccante, era il mio riferimento. Alla Juventus spesso devo dimenticarmi di tutto quello che ho imparato all’Ajax e provare a guardare i mei compagni. Ronaldo dà il cento percento ogni giorno, quindi tu devi dare il centodieci percento per fermarlo. Io voglio imparare da tutti loro e diventare un giocatore migliore”.
De Ligt ha poi concluso:
“Se vincerò il Pallone d’Oro? Lo dirà il tempo”.