Mai parole furono più profetiche di quelle pronunciate da Giraudo, allora manager della Juventus assieme a Moggi e Bettega, allorquando messo al bando in seguito allo scandalo di Calciopoli nel 2006 ebbe a dire: “Noi ce ne andiamo, vedrete però quelli che verranno dopo”.
A ricordarle è Luciano Moggi che passa all’incasso nell’editoriale proposto per le colonne di Libero. Ecco il passaggio chiave:
“Il ciclone Coronavirus che si sta abbattendo sul nostro calcio rischia di far chiudere in anticipo il campionato, attacca le paratie e rompe gli argini che il Governo, d’accordo con lo sport, sembrava aver accuratamente studiato, magari senza tener conto che siamo in Italia, un Paese attualmente in preda a tanta confusione”.
Moggi non ha dubbi che il giudice sportivo assegnerà “la vittoria a tavolino (3-0) ai bianconeri, perché regolarmente allo stadio per la gara, seguendo le indicazioni del comunicato della Lega, in ossequio al Protocollo confezionato da Figc, Lega, Ministro dello Sport, Ministero della Salute, con l’approvazione del CTS”.
L’ex direttore generale della Juventus fa notare come il protocollo, nell’occasione sia stato “disarcionato proprio dal Ministro dello Sport, quando ammette come Asl e Regione siano sovrane nel preservare la salute pubblica, mentre nel disposto non erano menzionate”.
Insomma, secondo Moggi “il solito teatrino all’italiana, con la Juve dalla parte della ragione e il Napoli proteso a dimostrare di non aver torto, un giudice del tribunale amministrativo che probabilmente ordinerà il recupero di quella gara, annullando quindi il 3-0 a tavolino”.
“Un film già visto che coprirà di ridicolo la nostra organizzazione in tutto il mondo. E a qualcuno magari risuoneranno le parole che disse Giraudo nel 2006: «Noi ce ne andiamo, vedrete però quelli che verranno dopo!!!»”.