È arrivata nelle scorse ore la versione ufficiale dei bianconeri sullo spinoso caso Suarez, che ha tenuto banco per l’intera settimana e ha creato non poche grane anche alla Juventus, additata come corresponsabile per via del suo interesse verso l’attaccante uruguaiano.
A parlare il direttore sportivo Fabio Paratici ai microfoni di SkySport:
“Non è stata commessa nessuna leggerezza. Si è verificata l’opportunità che Suarez si liberasse dal Barcellona, abbiamo fatto tutte le verifiche necessarie. Abbiamo agito nella totale trasparenza e nel pieno rispetto delle regole, quindi siamo serenissimi“.
Paratici ha poi commentato l’operato di Andrea Pirlo:
“Andrea lo conosciamo bene, lo ripetiamo da quando è qua, era un calciatore coraggioso, estroso ed è un allenatore coraggioso. Significa che il coraggio deriva da una preparazione, da un’osservazione degli allenamenti, dove vedi questi ragazzi pronti per giocare a questo livello”.
Paratici ha poi commentato il ritorno in bianconero di Alvaro Morata e del mancato arrivo di Dzeko:
“Mi sembra strano, mi sembra il primo caso in cui si parla maggiormente del mancato arrivo di un giocatore, piuttosto che del giocatore che ci ha raggiunto. Anche per questo c’è una prima volta, vedo che viene cavalcata molto.
Il mercato è fatto di opportunità, quello che non succede il giorno prima può succedere il giorno dopo. La bravura di chi fa il mercato è di essere elastico e creativo, essere pronto alle situazioni che cambiano.
Noi lo siamo stati, abbiamo sondato e cercato di prendere Morata prima, ma l’Atletico non sbloccava la situazione del prestito, era chiusa alla possibilità di prestito. Siamo andati avanti con Dzeko, probabilmente se le cose con Milik fossero andate come dovevano andare sarebbe venuto Dzeko.
Nello stesso tempo fortunatamente abbiamo continuato a perseguire l’obiettivo Morata, si è aperta l’opportunità e l’abbiamo presa subito. È un giocatore che per caratteristiche si sposa pienamente con le nostre esigenze, siamo felicissimi di averlo con noi, non solo come giocatore, ma anche come ragazzo, perché tutto l’ambiente della Juve ha un grandissimo affetto verso di lui, è uno di noi e credo che lui senta molto questo”.