Nel suo consueto editoriale per il quotidiano Libero, il fondatore del giornale Vittorio Feltri scrive a proposito del caso relativo all’esame d’italiano sostenuto da Suarez e funzionale all’ottenimento del passaporto italiano utile per poter giocare in un club nostrano:
“Adesso Suarez dovrà rimanere in Spagna, assunto a parità di compenso dell’Atletico Madrid. Ergo i bianconeri sono costretti a rinunciare a un campione e lo Stato non incasserà le tasse che la società torinese sarebbe stata obbligata a pagare”.
“Un affare più disastroso è inimmaginabile. Mi sembra evidente che le norme in questo campo siano idiote”, tuona feltri.
“L’attaccante rinomato non era stato ingaggiato per pronunciare discorsi dotti nella lingua di Dante, bensì per segnare dei gol”, evidenzia il giornalista.
“Invece è stato respinto poiché conosce soltanto l’infinito dei verbi e non li sa coniugare. Un po’ come Di Maio per il quale il congiuntivo è come un mistero fitto”.