mercoledì, 24 Aprile 2024

L’attacco di Agroppi: “Mi chiedo come faccia Pirlo a diventare allenatore dopo una sola lezione”

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L’ex allenatore Aldo Agroppi ai microfoni di Radio Amore Campania ha anche commentato polemicamente il conseguimento del patentino Uefa master pro di Andrea Pirlo, ultima necessaria fatica per il Maestro, prima di poter prendere posto a tutti gli effetti sulla panchina della Juventus.

Il commento assai critico di Agroppi:

Mi chiedo come faccia Pirlo a diventare allenatore dopo una sola lezione. Io sono stato un anno lontano dalla mia famiglia a spese mie per prendere il patentino di allenatore.

Prendete Mancini, ha preso il patentino stando a casa, non potrebbe allenare, lui non è italiano, è portoghese! A lui il patentino l’hanno regalato, aveva amicizie, anche dell’allora presidente del Coni”.

Agroppi ha continuato spendendo parole di stima per Rino Gattuso:

“È mio amico, nessuno gli ha regalato niente. È partito da un paesino sperduto e se n’è andato in Scozia, in Serie C, ha allenato ovunque. Ha carattere, quando hai carattere arrivi, Gattuso si è imposto sacrifici, perciò l’ho amato ed ammirato sempre.
Quando ebbi l’infarto, senza che nemmeno lo conoscessi, mi chiamò per sincerarsi delle mie condizioni. L’ho amato ancora di più.

Poi è andato al Napoli al posto di Carletto. Carletto qui, Carletto lì… il più forte del mondo, che non ha fatto un ca**o.
Ancelotti a Napoli ha commesso il primo grande errore portando il figlio, ha fatto un casino enorme in azzurro, si spogliava insieme ai giocatori, ma cosa significa? Non si portano i figlioli dietro, si mandano ad allenare ad un’altra parte”.

Agroppi ha poi concluso:

“Io cominciai alla grande, poi mi accorsi che non potevo più fare l’allenatore. Ci vuole una cosa particolare che non avevo, saper sopportare le critiche, l’ansia della partita, l’ansia dell’attesa, le critiche dei tifosi, io che sono un personaggio sensibile, non l’ho sopportato. Sono caduto in depressione, perché questo mondo mi fa schifo, preferisco stare fuori e cantare…”.

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