La panchina dell’ex bianconero Antonio Conte inizia a mostrare preoccupanti segni di cedimento, a giudicare dalle sue parole a seguito della sconfitta dell’Inter contro il Siviglia in Europa League.
Un’avventura che sembra non funzionare, così come in passato, come evidenziato su il Giornale:
“Se mettersi il “nemico” in casa non funziona.
Niente, non funziona: è come quando negli Anni Settanta si metteva una pellicola sullo schermo in bianco e nero della Tv per renderla a colori.
L’effetto era straniante. Prendi un tecnico vestito di bianco e di nero e mettilo sulla panchina dell’Inter e il risultato è lo stesso: finisce malissimo.
L’ultima, isterica, notte di Conte in nerazzurro ha riconfermato l’incompatibilità tra le due tonalità del calcio, sancita pure da quel tweet sgradevole con cui l’acerrima nemica ha fatto i complimenti al Siviglia per la conquista dell’Europa League. Ma non agitatevi: nel 2017 l’Inter aveva fatto lo stesso con il Real dopo la finale di Champions. È sempre stato così, nulla cambia. […].
Ora tocca ad Antonio Conte, e prima di lui ci avevano provato anche Ferrari, Carcano, Carver ed Heriberto Herrera. Ma l’unica storia a colori, alla fine, resta quella di Giovanni Trapattoni e del suo scudetto dei record. E basta questo per capire la sua grandezza”.