La redazione di TuttoJuve.com ha contattato telefonicamente, l’ex difensore bianconero campione d’Europa e del mondo nel 1996, Sergio Porrini.
Ecco uno stralcio delle sue dichiarazioni
“Sì, questo sarà l’anno zero”per la Juventus, dice Porrini. “C’è grande curiosità attorno alla scelta di Andrea Pirlo e la piccola rifondazione effettuata”.
Sergio Porrini si esprime in maniera netta su Pirlo:
“Non sarà per niente facile, mi auguro davvero poche difficoltà e tanti successi. C’è da dire che tanti allenatori si sono bruciati proprio perché non sono stati in grado di gestire i problemi, ma per provare a far bene innanzitutto devi avere la fiducia di tutti sia nel bene che nel male. Sono convinto che a Pirlo, scelta che piace alla dirigenza ed è ben visto dai tifosi, verranno giustificate più cose ma potrebbe anche sorprenderci. Dovremo prepararci a qualsiasi cosa”.
E ancora a proposito di moduli: “Non conosco quale sarà il suo modulo, bisognerà solo aspettare i primi allenamenti e capire quale è la sua filosofia di calcio. Poi vedremo come proverà a mettere in campo i suoi giochi. Nella Juventus, onestamente, può giocare con qualsiasi tattica, ma più che lo schieramento iniziale è la voglia e l’abnegazione degli interpreti che ti fanno ottenere risultati. Credo che il punto di partenza sarà quello di far tornare un po’ di entusiasmo a tutti”.
Anche sui nomi dei nuovi giocatori accostati alla Juventus, Sergio Porrini è netto: “Penso che nomi come Gosens, Zapata, Milik siano importanti per questa squadra, provengono tutti da un’ottima stagione ma per il loro passato non sono altisonanti. A mio parere c’è bisogno di grande personalità e carisma a centrocampo, è lì che la Juventus dovrà fare il salto di qualità. Sappiamo benissimo quanto pesi indossare una maglia come questa, altrove è molto più leggera. Sicuramente non sarà facile trovarli”.
“Per me va bene sia il recupera palloni che l’incursore, ma questo profilo deve esser abituato a vivere competizioni importanti come la Champions. Perché quando vivi grandi stagioni in una squadra più piccola, il rischio poi di non far subito bene è sempre reale. Bisognerà lavorare sia per il futuro che per il presente, oggi la Juventus ha bisogno di calciatori carismatici e di personalità”.