Andrea Bosco giornalista e tifoso della Juve spiega che dietro le sconfitte della Juve, c’è anche la “iattura delle iatture: la Superlega”.
Le parole dello scrittore: “Quella idea (magari non malvagia) ma nata male, nata in modo carbonaro, male spiegata, male gestita. Una Superlega a tre: visto che alle spalle di Real, Barcellona e Juve c’è il vuoto . Il deserto dei tartari. Mollato, Agnelli, come un marito del quale la moglie si è rotta le scatole, da Inter, Milan, Paris SG, Bayern . Per non parlare delle inglesi”.
Morale della favola secondo bosco: “Già la Juve era storicamente detestata perché vinceva. La Superlega abortita (ma ufficialmente ancora nella sala rianimazione dei tribunali) l’ha fatta odiare. Da Ceferin, da Gravina, dai media, dai tifosi delle squadre dei peones. E inevitabilmente dagli arbitri”.
E la Juve che fa secondo il giornalista?: “La Juve tace, come se i risultati non le interessassero.
E ancora: “Questa Juve e questa dirigenza stanno sulle scatole persino ai propri “clienti“, ai propri tifosi. Figuriamoci agli avversari. La spocchia si evince dal cocciuto silenzio dietro al quale la Juve si trincera. Allegri in conferenza stampa offre banalità da asilo Mariuccia. “Lavorare, c’è poco da dire, testa bassa, il calcio è così, ci sono momenti così, niente da rimproverare alla squadra”.
Poi la sentenza: “Se fallirà lo scudetto sarà una debacle mediatica nell’anno del centenario della proprietà Agnelli. La sfortuna (incidenti a Chiesa, Pogba, Di Maria e altri) non giustifica la mediocrità di un avvio di stagione irritante: per l’ impotenza e la pochezza del gioco. Unica nota positiva, Milik: un colpaccio. Un giocatore che segna regolarmente è una benedizione. Mi ha stupito”, ammette Bosco.
La conclusione: “La verità è che la gente bianconera si aspetta che John Elkan prenda in mano la ramazza . E’ l’unico che può farlo. E come recita il proverbio: “chi ha tempo non aspetti tempo“. Tergiversare nell’inforcare la scopa potrebbe rivelarsi un disastro. Ingegnere, il calcio è fatto della materia dei sogni. Ma dica, per favore : se io fossi un suo dipendente, se lavorassi per lei e continuassi a fallire, a non produrre risultati, quante possibilità ci sarebbero che lei (giustamente) non mi facesse avviare alla cassa? Zero”.