Federico Gatti, difensore centrale del Frosinone, che approderà alla Juventus a fine stagione, nel corso di un’intervista a Dribbling in onda su Rai2, ha raccontato la sua storia. Una favola, come l’ha definita anche lui, raggiunta con sacrifici.
“Ho lavorato prima nei mercati generali, a scaricare le cassette di frutta e verdura. Due anni fa facevo il muratore e montavo serramenti, la sera mi allenavo tra fango, campi ghiacciati e freddo. Ne ho passate tante, tutto è servito a farmi diventare quello che sono” ha rivelato Gatti, che ha aggiunto: “Era pesante, anche perché non è che guadagnassi tanto. Però a me è sempre piaciuto, mi piaceva la mia indipendenza ed essere l’ultimo a mollare“.
“Quattro anni fa facevo il centrocampista, non ancora il difensore. Il mister per necessità, visto che ero il più alto, mi chiese se me la sentissi di giocare dietro. Lì è cambiata la mia vita“ ha raccontato Gatti, che ha poi parlato della chiamata della Juventus:
“Mi sembra ancora tutto surreale, penso che me ne renderò conto quando avrò la possibilità di iniziare la stagione con loro. È stato tutto talmente veloce, quando ti cerca la Juve… Il giorno delle visite mediche ho potuto conoscere Chiellini e Bonucci, sono uomini prima che calciatori e ho potuto capire cosa sia la Juventus. È un top club a livello mondiale, quando ho finito le visite mediche sono andato a trovare mio nonno che è scoppiato a piangere“.
L’idolo di Gatti? “Chiellini, chiaramente”.