venerdì, 22 Novembre 2024

La moglie di Paolo Rossi rivela ultimo desiderio di Pablito prima di morire

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Federica Cappelletti, moglie del compianto Paolo Rossi, ha ricordato Pablito e ripercorso quei giorni prima della scomparsa di suo marito:

Tornando indietro di un anno, ripenso ad una notte devastante. E’ stata la cosa più dolorosa che ho vissuto in vita mia. In quel momento ho perso una delle ragioni vere della mia vita”, ha ricordato la vedova Rossi.

“Il mio amore, mio marito, il padre delle mie figlie. Troppo e tutto insieme. Ho scritto un libro, ‘Per sempre noi due, le nostre parole d’amore’, scriverlo è stato un percorso difficilissimo, sono stati mesi di pianto, i ricordi faticavano a tornare alla mente, ho dovuto impiegare giornate intere, soprattutto mattinate, perché scrivevo quando le bambine non mi vedevano, ho pianto tanto. E’ stato un po’ come una catarsi”.

La signora Rossi ha “scelto di non parlare della sua malattia fino all’ultimo momento. Volevamo che Paolo vivesse con serenità anche i momenti della malattia. Le terapie, i momenti più delicati. E’ stato faticoso mantenerla questa privacy, quando andavamo in ospedale, quando ci siamo trovati anche in ospedale nello stesso reparto di Alex Zanardi, quando ha avuto l’incidente. Ci siamo riusciti e Paolo è riuscito a vivere con la privacy che aveva chiesto”.

E poi qualche aneddoto della meravigliosa storia d’amore vissuta dai due: “La canzone che ha fatto da colonna sonora della nostra storia? ‘A te’ di Jovanotti. Me la dedicava spesso. Era la nostra colonna sonora. Lui era sempre sorridente, pacato, riusciva a vedere il lato positivo delle cose anche dove c’era qualcosa di negativo. Ogni tanto si arrabbiava, ma vederlo arrabbiato era rarissimo”.

Infine la donna rivela l’ultimo desiderio di Paolo Rossi:

“Se lui sapeva che se ne sarebbe andato? Aveva sicuramente capito, alla fine. Fino a qualche giorno prima della sua scomparsa c’era ancora speranza. Poi improvvisamente un medico mi ha detto che non c’era più niente da fare. Io non l’ho detto a Paolo, ma lui aveva capito”, ammette Federica.

“C’erano state delle avvisaglie, poi lo vedi quando il fisico inizia a sgretolarsi, a perdere dei pezzi. Però è rimasto sempre consapevole. Abbiamo parlato tanto, mi ha detto cose importanti, mi ha chiesto di fare cose”.

“Il suo ultimo desiderio? A lui dispiaceva molto l’idea di non veder crescere le bambine. Aveva questo grande dolore. Mi ha chiesto di regalare loro ogni compleanno le rose, in base agli anni. Per restargli sempre accanto. Intitolargli lo stadio Olimpico di Roma? La volontà c’è. Per noi famiglia è un grande desiderio. Sarebbe bello intitolare a Paolo qualcosa che lo rappresenti davvero. Speriamo che ci si possa riuscire”.

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