sabato, 23 Novembre 2024

Andrea Bosco: “Coppa dei Campioni scippata proprio dall’Uefa ai francesi. Club al collasso per colpa di Fifa, Uefa e Federazioni che godono di rendite parassitarie. Incassano ma non rischiano”

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Il giornalista di fede bianconera Andrea Bosco torna a parlare di SuperLega, nata ed evaporata nel giro di 48 ore.

Bosco prende atto che “la «sollevazione» contro i «golpisti» è stata totale: semplici cittadini, istituzioni (calcistiche e politiche), media, radical chic, tifosi. I toni dovrebbero, peraltro, sollevare qualche perplessità…Visto che le società calcistiche sono enti privati (alcune, società per azioni) qualcuno avrebbe potuto considerare il precedente dell’Eurolega di basket (dove gioca l’Armani Milano) le cui regole non sono in conflitto con quelle della accigliata Unione Europea”. Ma il calcio – spiegano – o è “democratico“ oppure semplicemente “non è“. E fa niente se negli ultimi 80 anni a vincere in Italia siano state sempre Juventus, Inter e Milan” .

Bosco non dimentica e ricorda ai lettori che quella che un tempo si chiamava Coppa dei Campioni, “nata per l’intuizione di un giornalista e fino al 1955 organizzata del quotidiano “L’Equipe“) fu scippata proprio dall’Uefa ai colleghi transalpini”.

Ma il fatto che la Superlega non piaccia al giornalista non lo esime dallo scrivere la verità.

Il collasso delle società di calcio da tempo è all’orizzonte. Per colpa (al netto della pandemia che ha aggravato la situazione) dei club incapaci di buone gestioni. Ma anche per colpa delle Istituzioni (Federazioni, Fifa, Uefa) ferocemente determinate al mantenimento dello status quo”.

E ancora: “Fifa e Uefa godono di rendite parassitarie. Incassano ma non rischiano. Al pari delle Federazioni. Sono i club, a rischiare.

“La Superlega,-  prosegue Bosco – al netto dell’esecrazione popolare ha avuto il merito di scoperchiare un conosciuto (quanto ignorato) verminaio. Oggi già si ipotizzano nuove strategie su costi e ricavi per evitare che l’azienda calcio venga travolta dai debiti. Spunta l’ipotesi di un calmiere sugli ingaggi dei calciatori e sulle commissioni dei procuratori”.

Le ragioni del concepimento della Superlega non possono essere rimosse: “Per esempio che un terzo dei tifosi nel mondo segue almeno due squadre. Per esempio che i giovani non sono tanto legati al campanilismo, quanto ai giocatori. Per esempio che il 40% dei ragazzi tra i 15 e i 24 anni non prova interesse per il calcio . E quelli che lo provano più che seguirlo allo stadio o in televisione o alla radio, preferiscono riprodurlo sulle piattaforme digitali . Dove il virtuale, diventa reale”.

Bosco ricorda quanto scritto Luca Beatrice su “Tuttosport“: bisogna  stare “dalla parte di Andrea Agnelli il presidente che ha regalato agli juventini (anche agli ultras) 9 scudetti consecutivi. 

Questo percheLa Juventus nel 2010 riceveva dal sistema 100 milioni di euro. Gli stessi che ha preso nel 2020-21. Nel frattempo è passata da un fatturato di 170 milioni a uno di 550. Investendo 450 milioni in infrastrutture”.

Il giornalista rivele inoltre anche altre verità: “Per esempio (le tedesche Bayern e Dortmund non avevano aderito) che la Germania è in ballo per l’organizzazione dei prossimi Europei. Per esempio che il Psg cullato dall’intemerata di Macron è di proprietà catariota. E che i prossimi Mondiali concessi dall’indignato Infantino si svolgeranno in Quatar, paese dalle notorie tradizioni calcistiche . Per esempio che in Gran Bretagna, oltre alla presa di posizione del governo ha certamente pesato la valutazione del principe William. In Inghilterra non ci si schiera contro la Corona, garante dell’unità del paese”. 

Infine la sentenza del giornalista: “La mia (modesta) previsione è che la Superlega si farà. Non subito ma si farà. Con ammortizzatori, ingressi e selezioni differenti rispetto a quelle rozzamente ipotizzate dalla «sporca dozzina»”.

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