Sulle colonne de il Giornale il giornalista Tony Damascelli è tornato sul clamoroso scontro tra Agnelli e Conte avvenuto martedì scorso in occasione della sfida di Coppa Italia tra Juventus e Inter, che ha creato numerose polemiche, oltreché per i variegati insulti che i due rivali si sono scambiati, anche e soprattutto per il dito medio mostrato dall’allenatore nerazzurro in direzione della dirigenza bianconera.
Uno stile, quello di Andrea Agnelli, che non ha ricordato quello dell’Avvocato e Umberto, contrapposto ad un “provocatore professionista” come Antonio Conte.
Il commento di Damascelli:
“Lo stile, in quanto eleganza del dire e del fare, apparteneva ai due Agnelli, Gianni e Umberto, il resto era ed è stato esattamente l’opposto […].
“Il comportamento dei dirigenti e dipendenti, calciatori e allenatore, non ha avuto e non ha nulla a che fare con il contegno dei due “fondatori” e costruttori della Juventus. Quello che è accaduto a Torino, martedì sera, rientra nella maleducazione contemporanea, in principio c’è un vaffa day il resto segue di conseguenza. Andrea Agnelli è un tifoso, con il privilegio di essere anche il presidente del club per cui prova passione forte. Ha sbagliato in modo sguaiato a rispondere all’ex allenatore Conte, qualunque fosse stato l’atteggiamento tenuto dallo stesso, già noto per le sue buone maniere a bordo campo, in ogni dove. Quelle parole non sarebbero mai state pronunciate da suo padre e da suo zio ma quella era un’altra epoca, un’altra storia ormai finita”.