Andrea Bosco torna ancora una volta sulla sentenza del Collegio di Garanzia del Coni, relativamente alla mancata disputa di Juventus – Napoli.
Il giornalista di fede juventina analizza nel dettaglio le parole del presidente federale Gabriele Gravina che a precisa domanda, ha risposto: «Il collegio di garanzia ha un ruolo ben chiaro nella giustizia sportiva. E’ la nostra Cassazione. Ma la Cassazione è un giudice di legittimità. Non dovrebbe entrare nel merito e diventare un terzo grado di giudizio. Urge un chiarimento legislativo, per circoscrivere la giurisdizione. Altrimenti saremo costretti a ricorrere al Tar e poi al Consiglio di Stato contro le sentenze del Coni».
Insomma Gravina ha spiegato al “Corriere dello Sport“ che il Coni non deve farlo più, altrimenti sono guai.
Bosco riavvolge il nastro e prova a ricostruire: “Sandulli (Procura Federale) scrive di “dolo preordinato“. Il Collegio di Garanzia del Coni fa crollare il castello accusatorio di Sandulli e certifica la correttezza del Napoli”.
“Ma come ha spiegato sul “Giornale“ Franco Ordine, sarebbe bastato che il Collegio avesse acquisito il messaggio che (il giovedì) Aurelio de Laurentiis aveva inviato ad Andrea Agnelli (“chiediamo di rinviare la gara?“) per evitare di avere le certezze esibite a petto in fuori”.
“Bastava che Gravina si costituisse: avrebbe potuto fare ricorso. Glielo ha rinfacciato in una intervista a Sky anche Frattini: “Non sono venuti, neppure hanno presentato una memoria scritta“. Non c’era la volontà di farlo”, prende atto Bosco.
Di tutto questo pasticcio il giornalista ha una certezza: “La credibilità della Procura Federale esce dopo le motivazioni del Collegio di Garanzia del Coni, massacrata”.