La testata giornalistica di Tuttojuve ha raggiunto l’avvocato Paco D’Onofrio, esperto di diritto sportivo, per meglio analizzare il caso Suarez:
D’Onofrio ripercorre le tappe della vicenda: “Si tratta di un’indagine avviata già da molto tempo dalla Procura di Perugia, che credo abbia ormai acquisito sufficienti elementi per procedere. Al Direttore della Juventus Paratici è stato notificato un avviso di garanzia, che non è certamente una sentenza ed anzi è un atto doveroso per consentire di esercitare il diritto alla difesa anche in fase di indagine”.
Sui rischi per la Juventus e Fabio Paratici, il legale sembra non nutrire dubbi:
“A Fabio Paratici si contesta la violazione dell’art.371 bis del codice penale, cioè l’essere stato poco collaborativo con il pubblico ministero che conduce le indagini. Sinteticamente, non si contesta al dirigente della Juventus il concorso nel reato principale, cioè la presunta fraudolenta alterazione della procedura di verifica delle abilità linguistiche di Suarez, contestato, invece, ai funzionari universitari”.
“Dunque, non si configurerebbe alcun illecito sportivo, poiché per l’art. 32 del codice di giustizia sportiva della FIGC occorrerebbe un intervento diretto nella falsificazione dei documenti per la cittadinanza, che non è il contenuto dell’avviso di garanzia notificato”.
L’avvocato in conclusione ritiene che “pur nella improbabile eventualità di un accertamento di responsabilità del dirigente sportivo, per i motivi che ho già spiegato, la Società non ha mai tesserato né tantomeno utilizzato quel calciatore e pertanto è da escludere l’eventualità di una penalizzazione in classifica”.
Ricorda l’avvocato che “questa sanzione, infatti, non fu comminata nemmeno nel famoso caso Recoba, nel quale la condotta fu più grave e soprattutto il giocatore fu tesserato e schierato in campo per un intero campionato. Al di là di eventuali responsabilità individuali, non credo che la Juventus subirà sanzioni disciplinari”.