Giuseppe Cruciani si è dilungato sulla situazione che sta vivendo la Juventus, dopo la penalizzazione di 15 punti inflitta dalla Procura Federale d’Appello per lo scandalo plusvalenze.
“Sono molto pessimista per molte ragioni. Penso che la questione giuridica sia marginale e che sia una questione di carattere politico. Io credo che si stia giocando una partita di potere, e intorno a questa partita di potere si decidano poi le sanzioni (…)”, ha detto il giornalista .
“Illeciti Juventus? I processi sono lunghi e vanno provati. Ci sono tre gradi di giudizio e non sempre quello che appare in prima istanza dalle carte dell’accusa, viene poi verificato. Sto parlando dell’aspetto penale, quello sportivo non lo voglio neanche commentare perché siamo ai livelli della Corea del Nord (…)”.
Secondo il conduttore de ‘La Zanzara’, “la pistola fumante non sono le intercettazioni o le prove dell’accusa, ma sono le ammissioni, le partite chiaramente falsate per via di una confessione ecc. Qui la pistola fumante non c’è, ma c’è una groviglia di norme che riguardano la CONSOB, i bilanci ecc, da cui è difficilissimo districarsi e che è materia di avvocati”.
“Io trovo abnorme che la Giustizia Sportiva, durante processi che saranno lunghissimi, giudichi una società e distrugga il patrimonio una società e il campionato di una società, sulla base di atti dell’accusa. Possibilità di difendersi minime”, ha tuonato poi Cruciani.
“Che sia la Juventus, Napoli, Inter, Chievo, Roma, Lazio ecc. lo trovo abnorme. È una follia che un giudice e un giudizio sportivo si basi su queste cose qua, e che difronte a fatti che sono di una complessità enorme possa risolvere la situazione. Se la Juventus o gli imputati – che non sono ancora tali – venissero tra tre, quattro o cinque anni assolti, che cosa ci facciamo di questo campionato distrutto della Juventus?”.
E ancora: “Non è civiltà giuridica quella in cui tu hai un danno patrimoniale enorme. Se vai a fare una rapina in banca e i poliziotti ti beccano fuori, alzi le mani e dici ‘vabbè’. C’è la flagranza del reato, perché alcuni anti juventini lo dicono”.
“Le plusvalenze non sono neanche un reato tra l’altro…io la paragono quasi a un aumento di capitale. È un modo legale, ma chiaramente sbagliato, di sistemare un po’ i bilanci e la situazione. Non siamo – come in molti dicono – nella situazione in cui uno va in banca e rapina, poi alza le mani con i poliziotti fuori, dicendo ‘vabbè’. Il processo sportivo è processo quasi per direttissima, solo che mancano la difesa, ci sono solo carte dell’accusa e non si sa chi è il colpevole e l’innocente. Cioè stanno condannando una società sulla base di cose in cui non c’è certezza. Siamo all’abominio della civiltà giuridica (…)”.
“In questo caso siamo difronte al fatto dove una società potrebbe essere rovinata da una sentenza i maniera pesante, non partecipazione alle coppe, punti tolti in campionato, giocatori che se ne vanno, mercato che non si può fare ecc. sulla base di un processo che è aperto a qualsiasi soluzione”.
“Nei giudizi ordinari, tu vai in galera dopo tre gradi di giudizio dopo che la Cassazione ti dice ‘sei colpevole’. Nel frattempo la persona accusata dell’illecito, gira fa le sue cose ecc. qui siamo in presenza di una situazione in cui metti in galera una società, prima del fischio finale”.