sabato, 23 Novembre 2024

Avvocato Intrieri: “Detesto la Juve, ma questa sentenza è strana per diversi motivi. Calpestati il giusto processo e il principio di legalità”

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Fanno rumore le parole di Cataldo Intrieri, esperto avvocato penalistico e docente di procedura penale.

Il sunto delle sue parole è questo: “Sentenza giustizialista. Intercettazioni non sono prove, e non ci sono autoconfessioni. Calpestati il giusto processo ed il principio di legalità”

Il legale si è espresso a Tuttosport sul caso Juve: “Io sono un avvocato penalista e sono milanista. Calcisticamente la Juventus la detesto. Però la stranezza di questa storia mi ha molto colpito”.

“Per diversi motivi. La storia della Juventus mi è sembrata emblematica di un clima che c’è nel Paese, di un modo di vivere la giustizia molto spiccio, giustizialista. Il sospetto esso stesso diventa una prova”.

Intrieri si esprime anche sul tema intercettazioni, centrale nell’inchiesta condotta sulla Juve: “Sono il grande tema, sì. Un tema comune a tutta la giustizia italiana, dibattutissimo. Io la penso come il ministro Carlo Nordio: le intercettazioni devono essere un mezzo che serve a cercare le prove dirette, non una prova di qualcosa che invece deve essere accertato”.

In questa vicenda della Juve, se è vero come è vero, che un processo archiviato è stato riaperto sulla base di brandelli di intercettazioni arrivate dalla Procura di Torino, beh… E peraltro, so che scandalizzerò qualcuno, ma non ritengo neanche che le intercettazioni in questione abbiano questo grande valore di autoconfessione: ci sono rimandi, mezze ammissioni. Nulla di più”.

Come finisce?

“Non lo so proprio. Si figuri che io ero convinto che non sarebbe stata accolta la richiesta di revocazione…”

Però attenzione: “se vengono lesi diritti fondamentali, anche i tesserati possono rivolgersi al giudice ordinario per chiedere i danni. Io sono convinto che se dovesse essere confermata questa sentenza probabilmente la Juventus perseguirebbe questa strada e si rivolgerebbe al Tar per essere risarcita del danno. Se un domani il giudice ordinario italiano o la Corte di Giustizia europea dovessero sanzionare la Figc per un danno arrecato, beh, questo segnerebbe la perdita di credibilità della Giustizia Sportiva. Questo processo, storico per la Juventus, forse porterà a una riforma di questo ordinamento. Me lo auguro”.

Poi l’affondo finale dell’Avvocato: “Il luogo comune del fare presto e in fretta perché lo spettacolo-calcio deve continuare può andar bene se dobbiamo discutere la partita, il fallo, l’ammonizione… Ma quando cominciamo a parlare di processi penali modello Calciopoli o plusvalenze, come questo, quel tipo di giustizia brutalmente spicciola non può funzionare. Infatti la gente è sconcertata, non comprende la disparità di trattamento”.

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