Dopo l’intervento di Luciano Moggi nell’Assemblea degli azionisti della Juve, dove l’ex direttore generale bianconero ha chiesto la riapertura di Calciopoli, Dagospia ha riferito sul proprio portale web che “La Stampa di John Elkann boccia l’intervento di Luciano Moggi all’assemblea degli azionisti della Juventus”.
Scrive Dagospia: “Ricordiamo che dopo Calciopoli dagli ambienti di Moggi è sempre filtrato un sospetto per la famiglia Elkann, non manca chi consideri Calciopoli figlia del fuoco amico per fari sì che la Juventus si sbarazzasse di lui e Giraudo”.
Dagospia poi cita ancora il quotidiano torinese La Stampa che ricorda che “il club bianconero sta vivendo uno dei momenti più difficili di una storia gloriosa e di successi, basti pensare all’eccezionalità e alla gravità di un gesto come le dimissioni di un intero CdA il cui vertice era occupato da un Agnelli, Andrea”.
“Ma proprio per questo ci pare che di tutto la Juventus avesse bisogno tranne che di una rispolverata stonata e sguaiata di Calciopoli da parte di un signore che dalla vicenda ne è uscito triturato”.
“Andrea Agnelli, pur non smettendo mai la personale battaglia per gli scudetti cancellati, ha parallelamente riportato la Juve in alto e l’ha fatto con molte e buonissime idee ma, non solo per colpa sua, negli ultimi anni anche a spregio dei bilanci. A chi gli succede spetta un’operazione per certi versi più complicata: la partita giudiziaria si presenta difficile e non priva di insidie e immaginiamo che riaprire i sepolcri non sia proprio la prima mission del nuovo Cda”.
“Lo show di Moggi è stato tanto inedito quanto imprevisto, ma resta la sensazione che la nuova Juventus ne avrebbe fatto volentieri a meno, impegnata come è a preparare una strategia non per forza difensiva su plusvalenze e falsi in bilancio”.
“Agitare le acque e ridare vita ai fantasmi non pare essere in agenda”.