venerdì, 22 Novembre 2024

Juve, fissata per il 21 dicembre udienza per frode fiscale

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La Juventus informa che il 21 dicembre si terrà l’udienza di camera di consiglio per discutere l’appello dei pubblici ministeri avverso all’ordinanza del Gip del Tribunale di Torino concernente la richiesta dei magistrati del sequestro preventivo nei confronti della Juventus di circa 437mila euro, in relazione al presunto reato di dichiarazione fiscale fraudolenta.

Ecco nel dettaglio quanto riferito dallo stesso club bianconero nel progetto di bilancio al 30 giugno 2022.

“Juventus rammenta altresì che nei confronti di alcuni dirigenti presenti e passati della Società è stata altresì elevata la contestazione per il presunto reato di dichiarazione fiscale fraudolenta, ai sensi dell’art. 2 del d.lgs. n. 74/2000, poiché, nell’ipotesi dell’accusa, al fine di evadere l’imposta sul valore aggiunto per gli anni dal 2018 al 2021, indicavano nella dichiarazione annuale della Società relativa a detta imposta, elementi passivi fittizi (con conseguente IVA indebitamente detratta pari a complessivi € 437 migliaia), avvalendosi di fatture – emesse (personalmente o tramite proprie società) da agenti sportivi – riferite in tutto e/o in parte ad operazioni inesistenti”.

In relazione a tale presunto reato la Società risulta indagata quale ente ai sensi dell’art. 25-quinquesdecies del d.lgs. 231/2001″, si legge nella relazione.

In data 21 dicembre 2022 è fissata udienza in camera di consiglio per la discussione dell’appello dei Pubblici Ministeri avverso l’ordinanza del GIP presso il Tribunale di Torino, concernente la richiesta dei Pubblici Ministeri di sequestro preventivo nei confronti di Juventus di € 437.403,28, quale asserito profitto dei presunti reati tributari sopra richiamati”, aggiunge il club bianconero.

“La Società è, pertanto, esposta al rischio che anche l’Agenzia delle Entrate, nell’ambito della propria ordinaria attività di verifica, avvii accertamenti e assuma posizioni difformi da quelle adottate dalla Società e pertanto avanzi contestazioni in merito al regime fiscale applicato alle citate operazioni”.

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