venerdì, 22 Novembre 2024

L’amaro sfogo di Morata: “Accetto i fischi, ma non l’odio. Pressione? Sono in prestito e non conosco il mio destino…”

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L’attaccante della Juventus e della Spagna, Alvaro Morata, nel corso di un’intervista si è raccontato al quotidiano spagnolo El Pais e ha parlato del calo di rendimento in zona gol, viste le uniche 2 reti realizzate in campionato. Lo spagnolo non segna in campionato da quasi due mesi, dal match contro il Milan, gara successiva a quella con il Napoli, in cui aveva messo a segno il suo primo gol stagionale.

La cessione di Cristiano Ronaldo ha chiaramente stravolto gli equilibri e aumentato la pressione sugli altri ma, numeri alla mano, Morata finora non ha soddisfatto le aspettative.

Maggiori responsabilità dopo l’addio di Ronaldo? Tutti abbiamo maggiori pressioni” ha risposto Morata, che ha poi aggiunto: “Dato che sono in prestito, può essere che la gente parli e mi guardi di più, ma quando non sei il padrone del tuo destino, l’unica cosa che puoi fare è lavorare sodo”.

“Prima dell’infortunio stavo bene ed è stato difficile per me tornare. Sono stato fuori quasi un mese e per la fretta di rientrare sono tornato senza essere al massimo fisicamente. Ho dovuto lavorare molto per la squadra e non ero lucido per fare gol. Ovviamente vorrei giocare meglio e segnare più gol“.

Sulle difficoltà vissute dalla Juventus, Morata ha commentato: “In Serie A non stiamo vivendo un buon periodo, ma c’è un grande gruppo. È molto difficile arrivare in cima, ma in passato ce l’abbiamo fatta. Tutto quello che dobbiamo fare è essere obiettivi, dimenticare le cose che non si possono fare. Dobbiamo cercare prima di tutto di entrare nella zona Champions League, e poi guarderemo avanti”.

“È spiacevole per chiunque sentire i fischi ed essere contestati – ha aggiunto Morata riferendosi alle furiose critiche ricevute in particolare in occasione dell’Europeo. Non c’è nessuno perfetto, non siamo macchine, so cosa mi viene chiesto qui. Le critiche o i fischi non possono farmi arrabbiare, anche se mi danno fastidio, ma ci sono cose che non devono continuare, come l’odio che si mostra. Dentro il campo possono insultarmi, sputarmi, ma fuori quando sono con i miei figli e mia moglie no. Ci sono stati momenti in cui non avevo voglia nemmeno di alzarmi dal letto. Ho detto spesso che ho attraversato molti brutti momenti, con un’altra mentalità, magari sarei potuto essere un giocatore migliore. Ma ho anche grande forza di volontà per uscire dai momenti bui, altrimenti non avrei avuto la carriera che ho avuto ha concluso.

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